Adrian: tra varie canzoni (e un duetto con Biagio Antonacci), il “Molleggiato” riflette su religione e paradiso, ricordando alcuni suoi amici con i giornalisti. Calano ancora gli ascolti.
La serata di giovedì 21 novembre su Canale 5 ha visto nuovamente protagonista Adriano Celentano con il suo Adrian.
Riflessioni alternate a tanta musica il leitmotiv della puntata, in cui il “Molleggiato” non ha perso occasione per fare alcuni dei suoi famosi monologhi, con al centro anche temi delicati.
Celentano ha infatti parlato di religione, morte e paradiso. All’apice del successo da giovane, il Molleggiato ha infatti sentito “la necessità di ringraziare qualcuno e, dato che non avevo un manager, ho pensato che questo qualcuno fosse in alto. E ho cominciato a interessarmi di Gesù”.
La morte, “o sorella Morte, come la chiamava San Francesco”, ci accompagna da sempre, sin da quello che definisce come “il primo ruggito”. Il percorso che attende ogni individuo con la conclusione della vita terrena è a suo parere un “per sempre”, probabilmente non privo di sofferenza. Per dare una forma a ciò che intende, si affida alle parole del Vangelo “che parla di fuoco inestinguibile”. Tuttavia, “la sofferenza potrebbe essere, dopo averci permesso di fare quattro passi in paradiso, per osservare ciò che il Padre ha fatto per noi, qualcuno che ci dice “mi dispiace, non posso accogliervi, il vestito è macchiato”. Parole molto sentite, pronunciate negli intervalli che hanno separato le sue canzoni, tra cui Storia d’amore e Soli, come sempre accompagnate dalla standing ovation del pubblico.
Di rilievo anche il duetto con Biagio Antonacci in “Mio fratello”, brano che lo stesso Antonacci aveva scritto proprio per Celentano, senza però presentargliela per “non disturbarlo”. Un momento di grande ironia, vista anche la risposta di Adriano: “Questa è già la terza volta che tu fai questo scherzetto”.
La puntata si conclude con una sorta di “tavola rotonda”, in cui Celentano ha dialogato con i giornalisti Andrea Scanzi, Gianni Riotta e Pierluigi Battista. E qui i ricordi dei suoi amici si sprecano: da quella volta in cui Adriano suonò in Germania con gli amici Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Luigi Tenco, all’incontro con Pier Paolo Pasolini (con cui non andò mai in porto il progetto di un film) e con Federico Fellini (“Mi rimase impressa Anita Ekberg”).
Adrian: proteste di piazza e fuga di “Darian” dal carcere
Dopo il “riassunto della puntata precedente” dell’attore Alessio Boni, nel nuovo episodio di Adrian il “popolo della bellezza” protesta contro il regime del malvagio Dranghestein (boss della Mafia International).
Le manifestazioni di piazza hanno come simbolo dei volantini raffiguranti le torture subite in carcere da “Darian” (travestito da vecchio con la gobba). Non mancano ancora una volta le denunce contro l’immaginaria Italia del 2068, che “avrebbe potuto vivere di bellezza e turismo, invece affoga nel cemento”.
All'accusa di aver violato la legge, Darian risponde: "Ho solo cantato una canzone".#Adrian pic.twitter.com/AFYGAPlEar
— Adrian (@AdrianLaSerie) November 21, 2019
Il protagonista riesce ad evadere dal carcere, ma perde la memoria dopo essere stato malmenato mentre difendeva una donna da un tentativo di stupro. Viene però salvato da un clochard (ex chirurgo caduto in disgrazia), mentre l’amata Gilda e i suoi amici lo cercano dappertutto.
Adrian: ascolti ancora in calo
Gli ascolti di Adrian sono però ancora calati rispetto alla seconda puntata. Il programma è stato visto da 3.354.000 spettatori (14.1% di share), mentre il cartoon è in crescita con il 9.6% di share (1.4 milioni di spettatori). A vincere la serata è stato il film “Miracoli dal Cielo” (3.921.000 spettatori pari al 17.6% di share su Rai 1).