La crisi economica e l’esasperazione di non trovare lavoro hanno portato i giovani da diversi anni a studiare Agraria e intraprendere un lavoro in un’Azienda Agricola. Non tutti però ce la fanno a sostenere la fatica ed i sacrifici, che in alcuni casi si presenta come una strada in salita e con molteplici difficoltà. Una metà degli agricoltori di prima generazione, a lavorare in campagna ci arrivano per un cambiamento della propria vita, per scelta personale; l’altra metà invece o lascia gli studi o è laureata e vuole seguire prospettive future innovative.
Il 74% è orgoglioso di scegliere Agraria ed il 78% addirittura è più felice di prima. E anche le prospettive future sembrano positive.
Questo comparto economico si conferma in crescita Sempre secondo Coldiretti infatti, con i nuovi bandi previsti dai piani di sviluppo rurale approvati dall’Unione Europea fino al 2020, l’agricoltura italiana nei prossimi anni potrebbe dare possibilità di occupazione ad almeno 20.000 nuovi giovani.
Secondo i dati Istat, il valore aggiunto agricolo del secondo trimestre dello scorso anno è cresciuto dell’1,8%, più del doppio rispetto all’aumento del PIL nazionale (+ 0,8%). In questo modo cresce la produzione ed anche la voglia di fare impresa, soprattutto tra i giovani che diventano curiosi di acquisire determinate abilità.
L’Agricoltura biologica – Agraria, sta piacendo sempre di più e se fatta bene può coniugare produttività e rispetto dell’ambiente, soprattutto a carico della flora e della fauna della territorio, oltre a regalare alimenti più sani, puliti e ricchi di nutrienti e di sapore.
Nasce l’Agriturismo sostenibile, una vera esplosione di questa attività sul territorio nazionale che si basa su un utilizzo equilibrato dei fattori di produzione come l’acqua, il terreno, l’aria e gli animali da allevamento, dove le risorse stagionali vengono utilizzate quotidianamente in modo efficiente, nel rispetto così dei tempi di riposo della terra, ma soprattutto per riscoprire le antiche tradizioni ed i prodotti locali.
Ernesta Iagrosso è una giovane imprenditrice agricola e fa parte di questo grande esercito di nuovi contadini. Lei non è un agricoltore di prima generazione, ha scelto di ‘tornare alla terra’ con un progetto ben preciso. Classe 92 ha iniziato gli studi universitari per diventare magistrato, poi un bel giorno decide di buttarsi in un’impresa del tutto originale, un’azienda agricola con annesso Agriturismo bioecologico, per dedicarsi a 360 gradi alle coltivazioni naturali e tante attività tese ad ottenere uno sviluppo sostenibile, una passione che aveva nel cuore sin da piccola, associata a quella del mare.
“La mia famiglia ha sempre avuto un’azienda agricola, ci sono nata dentro, ho annusato il profumo della terra fin da piccola. Studiavo in città e sentivo dentro che mi mancava energia positiva per creare il mio futuro. Da ragazza ho lasciato il mio paese in campagna, per andare all’ Università e perdermi tra le luci sfavillanti della città. Adesso ho fatto il tragitto contrario e sono tornata in campagna per crescere con i miei progetti ed i miei sogni. Ho intrapreso questa sfida, probabilmente perché nel mio sangue scorre antico amore per le terre e solo qui nella mia azienda posso soddisfarlo completamente.
Coltivo olivi, piante da frutta e di uva, legumi e curo in maniera maniacale un orto stagionale che mi da grandi soddisfazioni. Due anni di studi mi hanno avvicinata a delle competenze per poter seguire la stagionalità della nostra campagna e puntare su una filiera cortissima, alimentazione sana e sostenibile, e soprattutto su metodi di produzione esclusivamente agronomici a residuo zero. Una scelta lavorativa e di vita, che mi porta ad essere, ogni giorno, circondata dalla natura, dall’impegno per preservarla.
Articolo pubblicato il: 24 Settembre 2018 14:55