“LE SERE DEL MANN” con le grandi mostre “Alessandro Magno e l’Oriente” e “Picasso e l’antico” con le aperture serali del 6, 13 e 20 luglio. Biglietto unico 3 euro. Oltre 310mila i visitatori dei primi sei mesi dell’anno, incremento del 45% rispetto al 2022.
L’importanza e il prestigio del Museo Nazionale di Napoli (MANN) proseguono ininterrottamente e arrivano a registrare, a tutt’oggi, un’affluenza di ben oltre 310mila visitatori dall’inizio dell’anno (più 45% rispetto al 2022), e con le due grandi mostre “Alessandro Magno e l’Oriente” e “Picasso e l’antico” il MANN questa estate si pone al centro delle visite culturali europee, con un lusinghiero traguardo che colloca il MANN allo stesso livello dei più grandi e prestigiosi musei del mondo.
“Napoli si conferma città d’arte attrattiva in tutte le stagioni. Puntare su una offerta estiva forte è stata una scelta vincente – spiega il Direttore Paolo Giulierini – Dopo il successo della domenica gratuita con 4014 presenze, invitiamo cittadini e turisti a vivere il Museo nel mese di luglio cogliendo anche opportunità di visita come i Giovedì del MANN, gli abbonamenti e il biglietto valido due giorni”.
Tre le aperture serali del giovedì (dalle 19:00 alle 22:30, ultimo ingresso alle 22) il 6, 13 e 20 luglio con biglietto speciale al costo di 3 euro(1 euro sarà devoluto per l’Emilia Romagna colpita dall’alluvione) comprensivo delle collezioni – con l’opportunità di scoprire la nuova sezione Campania Romana – e delle mostre.
Le aperture serali straordinarie saranno ripetute per tutti i giovedì di settembre.
- 6 luglio – appuntamento nell’Atrio del MANN alle ore 21:00 – visita guidata su prenotazione alla mostra “Alessandro Magno e l’Oriente”, a cura del Direttore Paolo Giulierini.
- 13 luglio – alle ore 20:00 nel Giardino delle Fontane – presentazione del volume di Gastone Breccia “Il demone della battaglia. Alessandro a Isso”, Edizioni Il Mulino. L’autore ne parlerà con Paolo Giulierini e Gennaro Carillo.
- 20 luglio – alle ore 20:00 nel Giardino delle Fontane – presentazione della guida “Alessandro Magno e l’Oriente”, Edizioni Electa Mondadori, a cura di Paolo Giulierini e Laura Forte.
ALESSANDRO MAGNO E L’ORIENTE
Si tratta di ben 170 opere provenienti da tutto il mondo, dall’antica Persia al Gandhara, che “incontrano” i capolavori del MANN in una grande mostra dedicata alla straordinaria figura di Alessandro (356-323 a.C.), l’eroe macedone che in poco più di dieci anni divenne re dell’Asia e dell’Europa. L’esposizione si articola su due piani: l’Atrio monumentale e il Salone della Meridiana al secondo piano, con rimandi tematici nei tre giardini storici.
Il MANN è l’unico museo in cui si conservano tre ritratti del Macedone e tra questi il più prezioso: il Mosaico della battaglia di Alessandro e Dario. Quest’opera, attualmente in restauro, è sostituita in mostra da una riproduzione posizionata a pavimento nel Salone della Meridiana, nella sezione in cui è ricostruito l’ambiente della Casa del Fauno. Nell’atrio si viene accolti dalle raffigurazioni del condottiero macedone su busti, gemme, sculture – tra cui il busto erma in prestito dal Museo del Louvre, copia romana di un originale di Lisippo – e un enigmatico genio alato (anche questo in prestito dal Louvre). Il peristilio e la sala principale della famosa Villa di Fannius Synistor di Boscoreale, uno dei più grandi enigmi della storia dell’arte, sono per la prima volta interamente ricostruiti e interpretati.
Nel Salone della Meridiana sono esposti celebri manufatti, come il Vaso dei Persiani, risalente alla seconda metà del IV secolo a.C., sul quale è rappresentato l’eterno conflitto, raccontato da Omero, Erodoto, Eschilo, tra Europa e Asia, tra Grecia e Persia.
L’esposizione prosegue con i viaggi di conquista e scoperta di Alessandro. In mostra è ricomposto il gruppo di statue equestri in marmo, proveniente dal santuario di Giunone Sospita a Lanuvio, conservato in parte al British Museum e in parte a Lanuvio. Curatori della mostra sono Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo. Fino al 28 agosto.
- PICASSO E L’ANTICO
In questa mostra è possibile ammirare i 43 lavori di Picasso messi a confronto con le sculture Farnese e i dipinti da Pompei. Il progetto, curato da Clemente Marconi, si inserisce nel programma internazionale “Picasso Celebrazioni 1973 – 2023: 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso” nel cinquantenario della morte.
La mostra ha l’intento di illustrare la profonda influenza di uno dei più grandi musei di arte classica sull’opera di uno dei più importanti artisti moderni. Allestita nelle sale della Collezione Farnese, l’esposizione si divide in due parti: la prima relativa ai soggiorni a Napoli di Picasso – delineando come si presentava al tempo della visita dell’artista il Museo, allora non ancora solo “archeologico” – la seconda relativa al confronto tra le opere del Museo e i lavori di Pablo Picasso. In mostra sono presentate 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard, eccezionale prestito del British Museum di Londra.
A queste si aggiungono i rilevanti prestiti del Musée national Picasso-Paris e del Museo Gagosian di New York. L’eco profonda del viaggio in Italia del 1917 sulla produzione artistica di Picasso è stata riconosciuta da tempo; il soggiorno a Napoli ha a sua volta una rilevanza particolare: il naturalismo di questa fase picassiana assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggior parte dei dipinti e disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ’30. Fino al 27 agosto.