lunedì, Novembre 25, 2024

Al Maschio Angioino, la mostra “I nomadi del Kazakhstan: passato e presente”

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Inaugurata mercoledì 15 novembre, alla Cappella Palatina del Maschio Angioino, la mostra “I nomadi del Kazakhstan: passato e presente” che si potrà visitare fino al 14 dicembre 2023.

Dopo l’indimenticabile serata-evento dello scorso 21 giugno, quando per la prima volta il Teatro Diana di Napoli ha ospitato l’orchestra Kurmangazy del Kazakhstan, questo grande paese torna a far parlare di sé, con una interessante mostra che ieri è stata inaugurata con successo e grande partecipazione sia da parte della autorità cittadine che di quelle “non ufficiali”.

Infatti, negli storici e affascinanti spazi della Cappella Palatina del Maschio Angioino, dal 15 novembre al 14 dicembre 2023, sarà visitabile la mostra “I nomadi del Kazakhstan: passato e presente” proveniente dalle collezioni del Museo di Storia di Almaty, promossa dal Console Onorario Valentina Mazza e coordinata da Carla Travierso, in collaborazione con l’Ambasciata del Kazakhstan e l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli ed il Servizio Arte e Beni Culturali del Comune di Napoli.Al Maschio Angioino, la mostra “I nomadi del Kazakhstan: passato e presente”

Una mostra importante e significativa per la città di Napoli e per la cultura in generale, perché diffonde e incarna la cultura di una grande Paese forse ancora poco conosciuto qui in Italia, ed è una mancanza questa, perché ci priva del piacere che il Kazakhstan ci può dare attraverso la sua storia, che parte da popoli storicamente nomadi abituati ad adattarsi a qualsiasi clima e a superare enormi difficoltà sia a livello territoriale che culturale, visto che da sempre ha allacciato buoni rapporti con altre culture e religioni.Al Maschio Angioino, la mostra “I nomadi del Kazakhstan: passato e presente”

Il progetto espositivo della mostra raccoglie manufatti etnografici del popolo kazako, compresi tra il XIX ed il XX secolo che illustrano il modo di vivere e le usanze dei nomadi della Grande Steppa, antenati della attuale popolazione. Percorrendo gli ampi spazi della Cappella Palatina (che da sola merita una visita) si potranno ammirare i 140 manufatti che evidenziano l’antica cultura, la profonda spiritualità e la raffinata artigianalità del popolo kazako legato indissolubilmente alla natura ed ai territori che abitavano. Al Maschio Angioino, la mostra “I nomadi del Kazakhstan: passato e presente”

L’allestimento, pertanto, spazia dagli arredi interni della yurta, la tipica tenda a pianta circolare utilizzata dai nomadi, come tappeti, pelli, casse in legno, cuscini e utensili di uso quotidiano, agli oggetti utilizzati per la caccia con il berkut (aquila reale), come la tomaga (cappuccio per i rapaci), il bialai ( guanto), la zhem qualta (sacca di cuoio per il foraggio), selle e finimenti per i cavalli, animali indispensabili alla vita nomade. 

Si scopriranno ancora i gioielli kazaki lavorati con abile professionalità dagli zerger (gioiellieri) in argento, metallo di cui è ricco il sottosuolo ed al quale si attribuiscono, per le intrinseche caratteristiche e credenze religiose, proprietà taumaturgiche e determinati poteri.Al Maschio Angioino, la mostra “I nomadi del Kazakhstan: passato e presente”

In evidenza, ancora, ci saranno anche i preziosi strumenti musicali tradizionali, come la dombyra, attraverso i quali venivano composte complesse melodie preservate per secoli, tramandate oralmente di generazione in generazione e intrise di profonda spiritualità. A corredo della mostra saranno esposte una serie di fotografie e immagini video che illustrano la storia e la vita moderna della città di Almaty, la più grande città del Paese, antica capitale e fondamentale centro scientifico, culturale, industriale e finanziario del Kazakhstan.

“La storia del Kazakistan – ci spiega il console Valentina Mazza- è fondamentale per comprendere l’evoluzione dell’intera Asia Centrale, una delle aree più importanti del mondo nell’antichità e oggi. Crocevia di popoli e culture, situato sull’antica via della seta, nella sua storia il Kazakhstan è stato la sede di diversi imperi. I kazaki da sempre conosciuti come un popolo nomade, hanno errato nella grande steppa, costruendo in alcuni punti di questo vasto territorio bellissime città che possiamo ammirare ancora oggi.

Dal Khaganato turco al dominio dell’impero mongolo e di quello russo del XVI secolo, fino all’Unione Sovietica e all’indipendenza da essa più di trent’anni fa. La mostra consentirà ai visitatori di conoscere la cultura e lo stile di vita di un Paese così lontano e così diverso dal nostro. Con essa, infatti, il Kazakistan, già importantissimo partner dell’Italia nel settore economico e commerciale, mira a farsi conoscere da noi anche sotto l’aspetto storico e culturale”.

“Una mostra – conclude Carla Travierso – per scoprire i kazaki, un popolo fiero, discendente dai mongoli, dalle popolazioni turche e dalle commistioni di vari popolazioni che hanno arricchito la propria cultura attraverso la conoscenza e l’accoglienza delle diversità, valorizzando le tradizioni di ciascuno stratificatesi nei secoli.

Il Kazakistan è terra di incontro, di scambio, di novità; terra che esorterà in ciascuno l’interesse per nuove scoperte e vivere la differenza come arricchimento.” Durante l’inaugurazione, la mostra è stata accompagnata da un concerto di musica etnografica eseguito da maestri kazaki in abiti tradizionali, quelli già visti e ammirati lo scorso 21 giugno, al Teatro Diana di Napoli, come già ho anticipato precedentemente, in una serata magica e densa di emozioni, nella quale e grazie all’impegno fondamentale del Consolo Onorario Valentina Mazza, ci fu dato un significativo esempio dell’arte e della cultura di questo Paese, attraverso le numerose melodie eseguite da una bravissima orchestra e da un eccellente direttore.

Oggi, con questa mostra, si rinnova questo forte connubio con la nostra città, sempre pronta ad ospitare, promuovere e divulgare la cultura di un popolo che si sta facendo sempre più amare e desiderare, mosso anche dalla simpatia che emana e trasmette con semplicità e umiltà. 

”I NOMADI DEL KAZAKHSTAN passato e presente”

CAPPELLA PALATINA – MASCHIO ANGIOINO

Piazza Municipio – Napoli

Orari di ingresso:

dal Lunedì al Sabato 8:30 -17.30 -Domenica chiusura

Si ringrazia per la fondamentale collaborazione:

Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi

Il Servizio Arte e Beni Culturali del Comune di Napoli ed in particolare Maria Mento, Rosa Perrotta e Melania Marciano

Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”

Sistema Congressi Napoli

Si ringraziano altresì gli sponsors:

Geovertical Srl

Consorzio Genea

Geko SpA 

Underkitchen Srl

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