Al Real Sito di Carditello sabato 26 ottobre Benedetto Casillo legge i classici: “L’arte in soccorso dell’uomo. La vita all’ombra della morte”. In programma due date a Napoli il 2 novembre all’Archivio di Stato e il 15 novembre all’Unione Industriali.
La morte come prosecuzione della vita. È da quest’idea che nasce la riflessione di Benedetto Casillo che porta al progetto “L’arte in soccorso dell’uomo. La vita all’ombra della morte”, prodotto dall’associazione Arteteca con il contributo del Ministero della Cultura. Una serie di incontri d’arte e temi sociali che nasce dalla commistione di musica, testi vecchi e inediti, intervallati dalla partecipazione di artisti, giornalisti, medici, imprenditori, sindacalisti, teologi, amministratori pubblici con l’affascinante contributo dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per raccontare, senza avere la pretesa di dare alcuna soluzione, la confusione e l’oblio della società.
Il primo appuntamento è in programma sabato 26 ottobre, alle ore 17.30, al Real Sito di Carditello (ingresso libero su prenotazione). I brani e l’introduzione delle serate sono affidati a Benedetto Casillo, che è anche l’ideatore del progetto. I testi saranno tratti da brani di Luigi Pirandello, Raffaele Viviani, Totò ed Enzo Moscato. Il dibattito, che nella prima data vedrà coinvolti Leandro Del Gaudio ed Ettore Di Lorenzo, sarà condotto da Ida Di Martino, mentre la colonna sonora originale degli incontri è composta dal musicista Salvatore Torregrossa.
“Quest’idea parte dall’osservazione della vita – spiega Benedetto Casillo -. Io nasco in un’epoca in cui c’era grande rispetto per la morte: ricordo che quando c’era un funerale i negozianti chiudevano le serrande e i clienti si fermavano. C’era un significato profondo in quei gesti, la vita dava rispetto alla sacralità della morte e a Napoli questo sentimento era ancora più radicato. La sacralità della vita, infatti, si esprime anche nel rispetto della sacralità della morte, perché sono la stessa cosa, una è il proseguimento dell’altra. In tanti, però, non riescono a vivere in quest’ottica perdendo il contatto con la spiritualità dell’essere umano e il materialismo prende il sopravvento. Tanti autori hanno affrontato il tema della morte e mi sono reso conto che l’arte ci può dare una mano a capire alcune cose, valutando le differenze tra il passato e il presente. L’obiettivo di questi incontri non è trovare risposte, ma porsi delle domande e rifletterci in base alle proprie esperienze”.
“La vita all’ombra della morte è da sempre argomento trattato e interpretato in tanti testi di grandi autori teatrali – spiega il produttore Maurizio Marino -. Come disse Samuel Beckett “Nascere fu la sua morte”. Questo progetto attinge a celebri pagine teatrali di eccelsi autori per affrontare argomenti e problematiche sociali che riguardano la vita quotidiana delle persone che si svolge inevitabilmente e forse inconsapevolmente all’ombra della morte. Perché l’ultimo dei pensieri dell’uomo moderno è quello della morte, che peraltro è l’unica certezza della vita su questa terra. Il culto dei morti è praticamente sparito nella nostra cultura, così come l’elaborazione del lutto nelle famiglie e nelle società”.
L’evento arriverà a Napoli con altre due date il 2 novembre all’Archivio di Stato, con il coinvolgimento di Marino Niola, Elisabetta Moro e Oscar Nicolaus, e il 15 novembre all’Unione Industriali, dove interverranno Nino Daniele ed Enza Amato, in seguito farà tappa a Roma.