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Al Teatro Mercadante debutta “La banalità dell’amore” di Savyon Liebrecth

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Mercoledì 28 febbraio alle ore 21.00 al Teatro Mercadante si inaugura la prima italiana di La banalità dell’amore di Savyon Liebrecht, incentrata sulla storia d’amore tra la Arendt e Heidegger con la regia Piero Maccarinelli.

Il Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale inaugura la prima italiana di La banalità dell’amore di Savyon Liebrecht (nella foto in basso). Interessante pièce teatrale, tratta dal libro della scrittrice israeliana che narra della vicenda di un amore impossibile (il sottotitolo recita “Storia di un sentimento mai sopito”) tra la celebre scrittrice e studiosa di filosofia politica ed una delle massime politologhe del Novecento Hannah Arendt (autrice, fra l’altro, del famosissimo libro “La banalità del male” sul processo in Israele ad Adolf Eichmann) e il filosofo tedesco Martin Heidegger, di cui fu allieva a Friburgo. Il libro della Liebrecht narra di questa incredibile relazione proibita fra l’allora diciottenne Hannah, studentessa di filosofia all’università di Friburgo, e l’attempato professore di filosofia Heidegger, sposato e molto più anziano di lei di parecchi anni.Al Teatro Mercadante debutta "La banalità dell'amore" di Savyon Liebrecth La pièce teatrale ripercorre, mediante i dialoghi fra due distinti flashback del passato, gli incontri che i due improbabili amanti consumavano nella baita di Raphael Mendelsohn, un personaggio fittizio inventato dall’autrice della pièce, amico della stessa Arendt duranti gli anni dell’università, innamorato della stessa ma senza essere ricambiato. Finalmente questa intensa storia d’amore viene messa in scena sul palcoscenico del Teatro Mercadante con gli attori Anita Bartolucci, Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini e Federica Sandrini che daranno vita a questa intensa storia d’amore impossibile, ripercorrendo le numerose tappe che maggiormente hanno segnato il percorso difficile e drammatico dei due protagonisti. La regia è stata affidata al bravo ed esperto Piero Maccarinelli, i cui lavori nel teatro ma anche nel cinema sono ben noti. Le scene sono di Carlo De Marino, mentre i costumi di Zaira de Vincentiis, le luci di Gigi Saccomandi e le musiche, infine di Antonio Di Pofi. Lo spettacolo sarà in scena fino a domenica 11 marzo.

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