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Al via la V° edizione del Festival Barocco Napoletano, nel segno di Haendel

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Lunedì 6 dicembre 2021 sono ripresi, nella Sala del Toro Farnese del Museo Nazionale (MANN), i concerti dell’Accademia Reale per il Festival Barocco Napoletano.

Un grande successo, sancito dalla forte presenza di un pubblico sempre più numeroso, affezionato e attento, ha caratterizzato l’inaugurazione di questa Quinta edizione del Festival Barocco Napoletano, che ritorna prepotentemente e a gran voce nella magnifica Sala del Toro Farnese, del Museo Nazionale di Napoli (MANN).Al via la V° edizione del Festival Barocco Napoletano, nel segno di Haendel

Introdotto dal padrone di casa, il direttore Paolo Giulierini che da sempre è sensibile  promotore di tale acuta e nobile iniziativa, la serata si è consumata in un clima di festosa emozione alla presenza dei protagonisti della stessa. Mi riferisco naturalmente all’ Ensamble Barocco Accademia Reale, anima indiscussa e cuore di questo prezioso festival alla cui guida troviamo il primo violino M° Giovanni Borrelli che non solo è un ottimo musicista, ma anche un valido e raffinato divulgatore, di competenza accademica, di storia della musica.Al via la V° edizione del Festival Barocco Napoletano, nel segno di Haendel

La sua spiccata capacità artistica è favorita naturalmente anche da tutti gli altri eccellenti musicisti dell’ensemble: Isabella Parmiciano al violino barocco, Carmine Matino alla viola barocca, Francesco Scalzo al violoncello e Tina Soldi al clavicembalo, tutti perfettamente affiatati tra loro con un’esecuzione che è subito apparsa convincente, precisa e “pulita”, senza sbavature e con una grande concentrazione che ha contribuito senza dubbio ad un’ottima resa del suono, in una sala, come quella del Toro Farnese, dove l’acustica è anche molto buona.

Al via la V° edizione del Festival Barocco Napoletano, nel segno di Haendel

La serata è stata dedicata interamente al celebre compositore tedesco naturalizzato inglese, Georg Friedrich Haendel, del quale sono state eseguite alcune arie tratte dal suo oratorio più famoso Il Messiah (HWV 56), composto in lingua inglese nel 1741 e rappresentato per la prima volta a Dublino il 13 aprile 1742. Ad interpretare le difficili e impegnative arie in programma, la sublime voce del soprano

Erin Wakeman che con un colore timbrico ricco di un’eccellente e preziosa estensione della voce, ha magicamente trasformato la serata in un dolce idillio onirico, sostenendo con forza e grazia la “coloratura” timbrica dei brani affrontati, con un’eleganza pari alla sua stessa delicata bellezza.Al via la V° edizione del Festival Barocco Napoletano, nel segno di Haendel

Eseguita la bella Ouverture, sono state proposte le arie He shall feed bis folk, How Beautiful are the feet, Pifa, I known that my Reddeemer livelh e Rejoice greatly, o daughather of Zion, tutte tratte dal Messiah di Haendel; dal Giulio Cesare in Egitto è stata eseguita l’Ouverture dal I atto e l’aria di Cleopatra V’adoro pupille; dall’Alcina l’aria di Morgana Tornami a vagheggiar; l’Ouverture da Faramondo e infine Let the bright Seraphin dal Samson.

Per una sera l’Accademia Reale ha riportato Napoli nella sua giusta dimensione di Capitale Europea, grazie soprattutto all’impegno e alla passione che il Presidente dell’Associazione FBN dott. Massimiliano Cerrito, dedica alla musica barocca napoletana con invidiabile amore, sottolineando e promuovendo quell’immenso patrimonio culturale che troppo spesso viene ignorato o poco proposto, quando a cavallo tra Seicento e Settecento i più grandi musicisti dell’epoca facevano di tutto venire a studiare qui a Napoli, dove sono nati immortali capolavori musicali della cosiddetta Scuola Barocca Napoletana.

L’intervento del prof. Massimo Lo Iacono, eminente e attento studioso di musica barocca e grande estimatore e conoscitore dell’opera lirica, ha impreziosito decisamente la serata, con la sua lezione di musica, chiara, concisa ed esaustiva, caratterizzata da un certo garbo e da una profonda conoscenza della storia della musica, in tutte le sue più intime sfaccettature. Non poteva iniziare nel migliore dei modi questa V° edizione del Festival Barocco Napoletano, che incarna la voglia e il desiderio di un piccolo e competente gruppo di persone, di riportare Napoli a quei fasti nella quale dominava l’Europa intera. 

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