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Aldo Cazzullo e Moni Ovadia al Mercadante per l’80° anniversario delle 4 giornate di Napoli

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Anteprima di Stagione al Teatro di Napoli – Teatro Nazionale con Aldo Cazzullo e Moni Ovadia in “IL DUCE DELINQUENTE” con le musiche dal vivo di Giovanna Famulari.

Una storia a due voci: Aldo Cazzullo racconta, Moni Ovadia legge i testi del Duce e delle sue vittime. Le musiche, a partire da canzoni dell’epoca, sono eseguite in scena da Giovanna Famulari.

Lo spettacolo andrà in scena – come Anteprima di Stagione del Teatro Nazionale – sabato 30 settembre 2023 alle 19.00 al Teatro Mercadante. La durata è di un’ora e 30 minuti.

«La maggioranza degli italiani – scrive Aldo Cazzullo a proposito di questo suo racconto scenico su Benito Mussolini, condiviso con il grande Moni Ovadia e con le musiche dal vivo di Giovanna Famulari – pensa che Mussolini fino al 1938 le abbia azzeccate quasi tutte, fino all’”errore” dell’alleanza con Hitler, delle leggi razziali, della guerra. Dimostreremo che non è così. Prima del 1938, Mussolini aveva provocato la morte di Gobetti, Gramsci, Matteotti, Amendola, dei fratelli Rosselli e di don Minzoni. Aveva fatto morire in manicomio il proprio stesso figlio e la donna che aveva amato».

«Aveva preso – continua Cazzullo – e mantenuto il potere nel sangue perseguitando oppositori e omosessuali, imponendo un clima plumbeo e conformista. Aveva chiuso i libici in campo di concentramento, gasato gli abissini, bombardato gli spagnoli. Si era dimostrato uomo narcisista e cattivo. La guerra non è un impazzimento; è lo sbocco naturale del fascismo. E aver mandato i soldati italiani a morire senza equipaggiamento in Russia, nel deserto, in Albania è stato un altro crimine, contro il suo stesso popolo. E ancora devono arrivare gli orrori della guerra civile. E del neofascismo delle bombe sui treni, nelle banche, in piazza».

«Alla fine – conclude l’autore – capiremo perché dobbiamo vergognarci del fascismo. Ed essere orgogliosi dei resistenti che lo hanno combattuto».

Con Il duce delinquente, Cazzullo ricostruisce crimini e tradimenti che Benito Mussolini riusciva a ordire sia nella vita privata che come capo del governo, forte della granitica propaganda fascista.

«La mia idea su Mussolini è molto severa – ribadisce il giornalista e scrittore – e credo che in Italia ci sia ancora un’immagine deformata del Duce: ci sono pochi, non pochissimi, fascisti convinti; ci sono tanti, non tantissimi, antifascisti; e c’è una grande maggioranza di italiani che pensa che il Duce sia stato uno statista, almeno fino alle leggi razziali del 1938, quando è impazzito e si è schierato con Hitler. Questa è la mentalità comune. Invece il Duce, già molto prima del 1938, aveva provocato la morte violenta di quasi tutti i capi delle opposizioni. Anche la guerra non è stata un impazzimento senile, ma è insita nel fascismo stesso: l’idea di aggredire gli altri popoli, di imporre una razza su un’altra fa parte del suo Dna».

«Il giudizio morale sul fascismo è assoluto: è stato un crimine – commenta Moni Ovadia. In Italia non è più tollerabile alcun tipo di revisionismo. Mussolini è stato il più grande assassino degli italiani della storia. Li disprezzava apertamente, profondamente. Non a caso, una delle sue frasi più celebri era “governare gli italiani non è impossibile, è inutile”». 

Durata spettacolo 1h e 30’

ingressi

10 € intero | 8 € ridotto 

Info e prenotazioni:

e-mail: biglietteria@ teatrodinapoli.it | tel. 081.5513396

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