Alla chiesa di San Ferdinando l’ultimo concerto del Festival Barocco Napoletano, edizione 2024

La Fondazione Barocco Napoletano e Antigona Ensemble hanno presentato, in occasione della Festa della Musica, un concerto barocco applaudito con entusiasmo dal pubblico presente.

In occasione della Festa della Musica, che ogni anno si festeggia il 21 giugno, anche il Festival Barocco Napoletano, alla sua VII edizione, ha voluto dare un significativo contributo a questo giorno proponendo l’ultimo concerto “ufficiale” di questa fortunata settima edizione.

Nella meravigliosa e storica Chiesa di San Ferdinando, così chiamata poi in omaggio all’omonimo re Ferdinando IV di Borbone, dove tra l’altro e nonostante un preciso decreto che reale che vietata le sepolture nella stessa, sono custodite le spoglie mortali della duchessa Lucia Migliaccio Partanna di Florida (da cui prende il nome la celebre Villa Floridiana al Vomero, donata dal marito Ferdinando IV a quest’ultima, sua consorte), si è svolto in un tripudio di emozioni e intime suggestioni barocche, il Concerto della Fondazione Barocco Napoletano con due componenti dell’ Antigona Ensemble: il mezzosoprano Emanuela de Rosa e l’organista Adrianalfonso Pappalando.

Insieme hanno proposto musiche barocche di vari autori, iniziando dalla Marcia dall’opera “Scipione” di Haendel, uno dei più importanti musicisti tedeschi, naturalizzato inglese, che trascorse molti anni in Italia, legando il suo nome anche al Regno di Napoli, quando era un’importante Capitale Europea. Di Jas Dismas Zelenka, musicista Ceco di spicco del periodo Tardo-Barocco, è stata proposta dalla Missa Votiva ZWV 18 in mi minore, Et incarnatus est, composta nel 1739 in piena maturità artistica, proseguendo poi con il Fac ut portem dallo Stabat Mater di Pergolesi.

Di Francesco Durante, poi, è stata eseguita la preghiera alla Vergine Maria Vergin tutto amor, interpretata con abile maestria dalla bellissima voce del mezzosoprano Emanuela de Rosa, che ci ha immerso in una intensa e intima preghiera, calata in un religioso e profondo silenzio. La bellissima Sonata in re minore di Domenico Scarlatti, eseguita egregiamente all’organo da Adrianalfonso Pappalando, ha interrotto per un momento la serie di brani vocali inseriti nel programma del concerto, per riprendere subito dopo con “Eia Mater” tratto da un altro meraviglioso Stabat Mater a quattro voci di Tommaso Traetta, uno dei massimi rappresentanti della scuola musicale napoletana che il Festival Barocco Napoletano, da almeno sette anni, cerca di promuovere e diffondere su larga scala, con giovani e promettenti musicisti e con quella passione che ogni suo autorevole rappresentante trasmetteva negli anni d’oro di questa preziosa scuola napoletana.

Il concerto si è poi concluso con il Fac ut ardeat e Amen dallo Stabat Mater RV 621 di Antonio Vivaldi, lasciando al pubblico presente una piacevole e intima sensazione mistica, mentre fuori la chiesa di San Ferdinando regnava il caos totale e il delirio era già dietro l’angolo.     

Articolo pubblicato il: 4 Luglio 2024 14:23

Carlo Farina

Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.