Non c’e’ pace per l’Anm (Azienda Napoletana Mobilita’) e per tutti i viaggiatori che usufruiscono del servizio a Napoli e, soprattutto, in provincia. Si’ perche’ saranno proprio questi ultimi a subire i maggiori disagi dopo la decisione, gia’ annunciata, come riporta l’edizione odierna de ‘Il Mattino’, di cancellare ben 75 linee. Tutte atte a percorrere la provincia partenopea. E con loro 253 dipendenti (180 autisti e 73 indiretti, tra operai, manutentori e amministrativi) delle linee suburbane.
“Gli scioperi dei trasporti mettono in difficoltà la città. In questo momento difficile per Anm, non si possono anteporre le aspettative personali alla salvezza dell’azienda. Invitiamo i lavoratori al senso di responsabilità. Ora prevale l’esigenza di risanare. Le indennità arretrate? Non possiamo pagarle adesso, sono congelate con gli altri debiti. Ma stiamo lavorando per tagliare subito i superminimi dei funzionari”. Le parole di Nicola Pascale, dal 19 marzo scorso amministratore unico dell’Anm, riportate dal quotidiano. Che conferma come, mentre la deadline del concordato sia fissata al 3 luglio, tra le prime azioni previste ci sia una sterzata soprattutto sulla lotta all’evasione, partecipando personalmente anche ai blitz dei controllori ai tornelli.
Tutto questo mentre il 22 giugno e’ previsto proprio uno sciopero Anm. Che vedra’ le funicolari (Centrale, Chiaia, Montesanto e Mergellina) ferme per 24 ore , per iniziativa di Ugl e Cisal. Mentre bus, metro’ e parcheggi per sole 4 ore, per la protesta di Usb, Orsa e Confail.
Articolo pubblicato il: 9 Giugno 2018 17:30