Dopo i vergognosi episodi di antisemitismo all’Olimpico, la Lazio ha visitato la Sinagoga di Roma. Si indaga per istigazione all’odio razziale.
di Luigi Maria Mormone – Hanno destato totale indignazione (tra cui anche quella del presidente della Repubblica Sergio Mattarella) gli episodi di antisemitismo accaduti domenica sera allo stadio Olimpico di Roma. In occasione di Lazio – Cagliari, sono infatti comparsi adesivi con l’immagine di Anna Frank con la maglia della Roma, “lasciati in dono” dai “tifosi” laziali alla Curva Sud dello stadio Olimpico, cuore del tifo giallorosso. Ciò è reso ancora più paradossale dal fatto che, per quella gara, la Curva Nord, quella tradizionale dei sostenitori biancocelesti, fosse squalificata proprio per razzismo. Per dissociarsi totalmente dagli ennesimi comportamenti beceri visti in quello stadio, la Lazio ha visitato quest’oggi la Sinagoga di Roma, con il patron Claudio Lotito che vi ha deposto una corona di fiori. Accompagnato dal portavoce Arturo Diaconale e da due giocatori, i brasiliani Felipe Anderson e Wallace, Lotito vuole chiarezza assoluta su questa terribile vicenda: “Come fatto fino ad oggi –ha dichiarato il presidente biancoceleste- la Lazio combatterà questi fenomeni, senza giustificare nessuno perché vogliamo fare chiarezza sugli autori di queste azioni attraverso la ricostruzione con le telecamere”. La Digos ha intanto aperto un fascicolo processuale sulla vicenda, con il procuratore aggiunto Francesco Caporale che procede contro ignoti per istigazione all’odio razziale (legge Mancino). Per l’identificazione del responsabile, o responsabili, del gesto saranno utilizzate le immagini a circuito chiuso dello stadio.