“Antologia Teatrale- Atto secondo” di Liguori Editore, rappresenta un nuovo prezioso documento per l’approfondimento dello studio della letteratura teatrale.
A circa sette anni dall’uscita della prima parte, il volume “Antologia Teatrale- Atto secondo” di Liguori Editore, rappresenta sicuramente un nuovo prezioso documento per l’approfondimento dello studio della letteratura teatrale.
Il libro è curato dalla professoressa Antonia Lezza (già anima e ideatrice nel 2015 dell’esordio del testo diviso tra la ricerca e la didattica) insieme alle altre due docenti Federica Caiazzo ed Emanuela Ferrauto.
Finanziato dal Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (Dispac) dell’Università degli Studi di Salerno, offre a studiosi e appassionati uno strumento per viaggiare decisi in ambito teatrale tra la lingua, i dialetti e i linguaggi e per inoltrarsi tra i sentieri dell’area siciliana e campana.
Con la premessa della stessa Lezza, già docente dell’Ateneo salernitano, e con l’intervento iniziale di Gius Gargiulo, l’“Antologia Teatrale-Atto secondo” si dipana su ventitre saggi suddivisi in quatto sezioni (Studi sul teatro; I maestri della parola; Regia/Critica; Scrivere il (di) teatro) capaci di rappresentare l’attenta e passionale sinergia tra docenti, studiosi, critici, drammaturghi e attori nel segno di un attivo e prolifico scambio culturale. Naturale continuazione del volume precedente, il lavoro editoriale conferma la sua primaria vocazione, tesa alla salvaguardia del valore del testo scritto e della sua tradizione.
Un piacevole equilibrio tra gli studi di letteratura, il teatro, la drammaturgia, la critica, l’antropologia, la messinscena e la regia, il libro si trasforma in una grande opportunità di ricerca e sapere. Soffermandosi, capitolo dopo capitolo, sulla farsa cavaiola, sul Cerlone, su Viviani e ancora su Eduardo De Filippo, Achille Campanile, Paolo Grassi e Leo De Berardinis, il testo approda sui lidi di Sofocle, Tomasi di Lampedusa e Shakespeare visti da Ruggero Cappuccio. Ancora, l’Antologia continua il suo itinerario raggiungendo dapprima le sponde della drammaturgia siciliana contemporanea e poi offrendo i contributi di Enzo Moscato e Manlio Santanelli.
Intrattenendosi infine, dopo essere passato per Carmelo Bene, sullo scrivere di teatro con le riflessioni di Lino Musella e un ricordo tracciato da Antonio Casagrande, il volume, proprio come in un grande allestimento teatrale, chiude virtualmente il suo sipario lasciando forti nella mente gli impulsi di un mondo fatto di grandi autori e cultura senza tempo.