Un concerto decisamente unico quello che lunedì 12 febbraio animerà il palcoscenico del Teatro Sannazaro, dove l’Associazione Alessandro Scarlatti sta proponendo concerti sempre più belli ed interessanti. Questa sarà la volta di un grande direttore, Antonio Florio, nato a Bari, dove ha ricevuto una formazione classica, diplomandosi in Violoncello, Pianoforte e Composizione al Conservatorio della sua città, sotto la guida di Nino Rota, che negli ultimi anni della sua vita ha diretto questo conservatorio. La sua lunga carriera è costellata di grandi e prestigiosi successi e il suo nome fortemente legato al repertorio della musica napoletana dei secoli XVII e XVIII, recuperando in quest’ambito capolavori dell’opera assolutamente inediti, curandone infine la proposta per i più prestigiosi teatri europei e italiani. Il programma della serata, infatti, è una rivisitazione di un repertorio che lo stesso Florio aveva già esplorato in un CD per Naive del 2010, e che viene presentato per la prima volta a Napoli, e ripreso in collaborazione con i Concerti della Normale di Pisa. Binomi indissolubili come comicità e melanconia, ironia e travestimenti, improvvisazione e languore, oltre all’impareggiabile abilità nel magnetizzare il pubblico numeroso (e rumoroso!) dell’epoca, erano alcune delle caratteristiche dei primi buffi napoletani, che condividevano la grande stagione dei castrati e delle canterine. Fondamentali quindi i ruoli delle voci di Pino De Vittorio, il grande attore-cantante che meglio di chiunque altro ha saputo riproporre ai nostri giorni questa particolare stagione del passato, e di Valentina Varriale, diplomata al conservatorio di San Pietro a Majella e stabile collaboratrice da molti anni di Antonio Florio, vincitrice di numerosi concorsi attualmente continua a perfezionarsi sotto la guida di Maria Ercolano. Due grandi voci che si adattano perfettamente a questo tipo di musica antica che il direttore Florio approfonditamente e con grande esperienza. Cuore della serata di grande musica è naturalmente la Cappella Neapolitana, prestigioso ensemble fondato nel 1987 proprio da Antonio Florio, e conosciuto fino al 2010 come Cappella della Pietà de’ Turchini, divenuto quindi “I Turchini di Antonio Florio” e nel febbraio 2016 “Cappella Neapolitana Antonio Florio”. L’ensemble è costituito da strumentisti e cantanti specializzati nell’esecuzione del repertorio musicale napoletano di Sei e Settecento, e nella riscoperta di compositori rari e pressocchè sconosciuti. L’originalità dei programmi ed il rispetto rigoroso della prassi esecutiva barocca, fanno di questo ensemble una delle punte di diamante della vita musicale italiana ed europea, tanto che è stato invitato ad esibirsi su palcoscenici importanti (Accademia di Santa Cecilia di Roma, Teatro di San Carlo, Palau de la Música di Barcellona, Berliner Philharmonie, Wiener Konzerthaus, Teatro Lope de Vega di Siviglia, Associazione Scarlatti di Napoli, Teatro La Monnaie) e ha preso parte ai maggiori festival di musica antica europei come ad esempio il Festival Monteverdi di Cremona, il Festival di Versailles, Nancy, Nantes, Metz, Caen, Ambronay, e il Festival di Musica Antica di Tel Aviv, Barcellona e Potsdam come testimonia il programma qui di seguito riportato della serata di lunedì prossimo.
PROGRAMMA
Festa Napoletana, maschere follie e travestimenti nel teatro comico napoletano
Sinfonia “Me sento ‘na cosa” , aria di Sciarra LEONARDO VINCI (1690 –1730)
da Lo cecato fauzo
So le ssorva e le nespol’amare, aria
Che bella ‘nzalatell, duetto
da Partenope
Sinfonia
Allegro – Largo – Allegro
GIOVANNI PAISIELLO (1740 –1816)
da Pulcinella Vendicato
“ Tengo treglie rossolelle”, aria di Carmosina
“Gioia de st’arma mia”, duetto di Pulcinella e Carmosina
* * *
NICCOLO’ GRILLO (sec. XVIII)
Sosutose ‘no juorno de’ dormire, cantata
LEONARDO VINCI
da Li Zite ‘ngalera
“Da me che bbuo’ se sa”, aria di Ciomma
“L’uommo è comm’a ‘nu piezzo de pane”, aria di Meneca
LEONARDO LEO (1694 –1744)
da Alidoro
“Chesta è la regola”, aria di Zeza tavernara
GIUSEPPE DE MAJO (Napoli, 1697-1771)
(da Lo Finto Lacchejo)
“Quanno lo pesce è vivo”, aria
LEONARDO VINCI
Sinfonia
Allegro – Adagio – Allegro
GIUSEPPE PETRINI (sec.XVIII)
Graziello e Nella, intermezzo a 2 voci con violini
Articolo pubblicato il: 9 Febbraio 2018 12:26