La Spezia: “agevolazioni” a favore di una multinazionale nei bandi per le forniture di macchinari alle Asl liguri.
Importante operazione anticorruzione portata a termine dalla Guardia di Finanza a La Spezia, nell’ambito di appalti nella sanità: in carcere 4 persone, mentre altre 7 sono finite ai domiciliari. Tra gli arrestati, un dirigente della Asl 5 e due dirigenti di una multinazionale di apparecchiature ospedaliere. Il dirigente della Asl 5 la Spezia arrestato dalla Gdf in molte gare d’appalto ha rivestito il ruolo di direttore dei lavori o responsabile del procedimento. A lui si contestano i reati di corruzione, concussione, turbativa d’asta, segreto d’ufficio e falso in atto pubblico. Agli altri due, corruzione e turbativa d’asta. Le indagini, iniziate nel maggio 2017, avrebbero consentito di accertare più episodi di corruzione da parte di Buccheri, che secondo la Guardia di Finanza avrebbe costretto gli appaltatori, sotto minaccia di ritardo nei pagamenti o di procedere a contestazioni sui lavori, a avvalersi per le forniture e subappalti di imprenditori “amici”, i quali a loro volta lo avrebbero ricambiato con somme di denaro. Tra le persone messe agli arresti domiciliari (in cui figurano imprenditori spezzini, un imprenditore di Catania, professionisti e tecnici spezzini e lombardi) c’è invece l’ex consigliere regionale L. M., 65 anni, titolare di un’azienda di certificazione di efficienza energetica: per lui l’accusa è di turbativa d’asta.
La Asl 5 di La Spezia si dichiara parte lesa
La Asl 5 di La Spezia sta già predisponendo provvedimenti per gli indagati nell’ambito dell’inchiesta su vari appalti truccati, che ha portato agli 11 arresti. Lo ha annunciato il direttore generale Andrea Conti, sottolineando che la Asl della città ligure “si ritiene parte lesa. Siamo a disposizione della magistratura e della Guardia di finanza – ha detto Conti – per ogni approfondimento d’indagine”.