Durante una visita di controllo successiva ad un intervento chirurgico a cui era stato sottoposto presso l’ospedale Cotugno di Napoli un ragazzo omosessuale è stato preso in giro e bullizzato dal chirurgo che lo visitava lo scorso dicembre. Il giovane si è rivolto all’Arcigay di Napoli che, in una nota sul proprio sito web, ha raccontato l’accaduto, sottolineando che “la gravità del comportamento del medico da un punto di vista deontologico è ancora più esecrabile se si considera che proprio l’azienda sanitaria Cotugno storicamente collabora con Arcigay Napoli per la lotta all’AIDS e alle malattie a trasmissione sessuale”. L’associazione, che da anni si batte per tutelare i diritti LGBT su tutto il territorio nazionale, ha inoltre chiesto risposte chiare e tempestive alla direzione sanitaria dell’ospedale, aggiungendo che “se si fosse trovato un ragazzo omosessuale più giovane o più fragile, le risposte violente e antiscientifiche del dottore del Cotugno avrebbero certamente inferto un trauma profondo nella psiche del paziente. Per tanto chiediamo che in Regione Campania possano esserci momenti di formazione sulla salute delle persone LGBT, per contrastare ogni forma di discriminazione che spesso diventano ostative per tantissime ragazze e tantissimi ragazzi nell’accesso al sistema sanitario nazionale”.
Questi i fatti. Recatosi in ospedale per sottoporsi ad una visita di controllo, il tesserato di Arcigay Napoli (che per ragioni di privacy non intende dichiarare pubblicamente il suo nome) è stato prima preso in giro dal chirurgo – che ha ironizzato sulla funzionalità e l’utilità dei suoi organi genitali – e successivamente non ha risposto in modo chiaro a domande specifiche circa le inferenze tra decorso post-operatorio e la possibilità di svolgere una normale vita sessuale. Il medico infatti ha reagito stizzito ai quesiti, definendo in maniera irritata l’omosessualità come una “patologia”, fino a strappare l’impegnativa per ulteriori accertamenti, che stava compilando per il paziente.
Pronta la replica di Giuseppe Matarazzo, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli: “In merito a quanto denunciato dall’Arcigay di Napoli – dice – l’Azienda ha avviato un’indagine interna per verificare il fatto denunciato e per prevenire ogni eventuale e ulteriore episodio discriminante. Una volta accertati i fatti – conclude – saranno presi gli eventuali provvedimenti del caso”.
Anche il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità ha commentato oggi l’accaduto, dichiarando quanto segue: “La denuncia dell’Arcigay, circa l’episodio di bullismo subito da un associato nel corso di una visita medica all’ospedale Cotugno, è gravissima. Bene ha fatto il direttore generale della struttura, Giuseppe Matarazzo, anche su nostra sollecitazione, ad aprire subito un’inchiesta interna per appurare l’accaduto e prendere gli opportuni provvedimenti. Nel frattempo è prevista una nuova visita medica per la vittima di questo terribile episodio nella giornata di venerdì con un altro medico messo a disposizione dall’ospedale. Voglio sottolineare come il comportamento denunciato sia gravemente lesivo nei confronti del paziente e del tutto irresponsabile. E’ sempre difficile convincere i pazienti a sottoporsi a controlli per le malattie sessualmente trasmissibili e questi episodi di stupida intolleranza di certo non aiutano. Se l’inchiesta interna confermerà la gravità delle accuse volgari e delle parole omofobe e vigliacche del medico, bisognerà punirlo in modo esemplare”.
Articolo pubblicato il: 12 Gennaio 2018 9:07