di Luigi Maria Mormone – Due settimane dopo la sparizione del sommergibile San Juan nell’atlantico del Sud, il portavoce della Marina Militare argentina, capitano Enrique Balbi, ha annunciato la fine delle ricerche dei 44 membri dell’equipaggio, “impossibile da ritrovare in vita”. Non sono quindi bastati 15 giorni di intense operazioni di ricerca, con più di 4000 soldati, 28 navi e nove aerei da 18 paesi. L’ultimo messaggio lanciato dall’unità riferiva che “era entrata acqua dalla presa d’aria e che si era sviluppato un incendio”. I sismografi registrarono una forte deflagrazione, causata o dall’implosione del San Juan per un cedimento strutturale a grandi profondità o per l’esplosione dei siluri a bordo. Il capitano Enrique Balbi ha poi fatto sapere che ora inizierà una nuova fase di ricerca, per cui tutte le operazioni saranno programmate per ritrovare il sommergibile.
Articolo pubblicato il: 1 Dicembre 2017 17:17