Riparte in Campania, come ogni anno, il monitoraggio delle acque di balneazione, in programma fino a fine settembre. L’obiettivo del monitoraggio, svolto dai Dipartimenti Arpac di Napoli, Caserta e Salerno con il supporto di una flotta di otto imbarcazioni gestita dalla UO Mare, è garantire la qualità del mare campano in vista della stagione balneare.
Nel 2020, nonostante l’avvio ritardato del monitoraggio a causa del lockdown, l’Arpa Campania ha svolto circa 2mila prelievi lungo oltre 400 chilometri di costa, suddivisi in 328 “acque di balneazione”.
Due i parametri batteriologici definiti dalla normativa di settore: Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali, considerati indicatori di contaminazione fecale. I risultati vengono pubblicati in tempo reale sul sito dell’Agenzia e diffusi attraverso l’app “Arpac Balneazione” per dispositivi mobili.
Il numero considerevole di campionamenti effettuato dall’Agenzia rende le acque costiere campane tra le più controllate del Mediterraneo dal punto di vista della qualità microbiologica”.
Al momento, il 97% delle “acque di balneazione” monitorate dall’Agenzia risulta balneabile. Dal conteggio sono esclusi circa 60 chilometri di costa non idonei alla balneazione per cause diverse dall’inquinamento: aree che ospitano porti, strutture militari, eccetera. Il 90% delle acque di balneazione monitorate risulta di qualità “eccellente”.
Nell’ambito del 3% di acque non balneabili (di qualità “scarsa”), per un totale di circa 13 chilometri, quest’anno si registrano i nuovi ingressi dei tratti di costa di “Est Foce Irno” a Salerno e “Spineta Nuova” a Battipaglia. Sempre in provincia di Salerno, risultano al contrario di nuovo balneabili il tratto “Marina di Cetara” e “Lungomare di Sapri”.
“In linea generale”, spiega il dirigente responsabile della UO Mare Lucio De Maio, “si osserva negli ultimi anni un miglioramento sempre più evidente, seppure graduale, della balneabilità in Campania, probabilmente dovuto a una gestione più efficace dei sistemi fognari e depurativi, frutto del lavoro sinergico di tutte le istituzioni coinvolte.
Tuttavia il nostro livello di attenzione non si abbassa: gli andamenti delle precedenti stagioni balneari suggeriscono che alcune criticità locali permangono, soprattutto in caso di forti piogge che possono mandare in tilt i sistemi di gestione delle acque reflue”.
Articolo pubblicato il: 20 Aprile 2021 10:14