Assicurazioni auto: il presidente Aci Napoli, Antonio Coppola, ha spiegato su “Il Mattino” perché lo sconto non vale nella città partenopea.
Il presidente Aci Napoli, Antonio Coppola, ha spiegato su “Il Mattino” il motivo per cui gli sconti in materia di assicurazioni auto non valgono per la città partenopea. L’ultimo tentativo per ovviare a tale “differenza” è stata la proposta, avanzata da diversi parlamentari napoletani, di introdurre, nell’ambito della Legge sulla Concorrenza, un criterio più equo al fine di premiare tutti gli assicurati virtuosi, indipendentemente dalla provincia di residenza. Si imponeva alle compagnie, in presenza di scatola nera e assenza di sinistri per almeno 5 anni, di applicare ai residenti nelle regioni con un elevato costo medio della polizza RCA, sconti tali da garantire un’equiparazione delle tariffe rispetto a quelle dove si paga di meno. La proposta, inizialmente approvata alla Camera, è stata poi bocciata in Senato dove, invece, hanno prevalso disposizioni che prevedono generiche riduzioni sui premi delle polizze, le cui modalità di applicazione sono state demandate all’Ivass in un apposito regolamento.
Tipologie di sconti
Il testo definitivo dei criteri per la determinazione delle due tipologie di sconti è stato pubblicato in questi giorni. La prima si applica quando ricorre almeno una delle seguenti condizioni: ispezione preventiva del veicolo, installazione di una scatola nera o dell’alcolock. La seconda riguarda gli assicurati che, negli ultimi 4 anni, non hanno commesso sinistri, risiedono nelle province a maggior tasso di sinistrosità e con premio medio più elevato, purché installino meccanismi elettronici registranti l’attività del veicolo. Tuttavia, per sconto “significativo” si intende la riduzione sinora applicata dalle società assicuratrici sui contratti con scatola nera o dispositivi similari. Analogo criterio definisce pure la seconda tipologia di sconto obbligatorio, quella relativa agli assicurati virtuosi residenti nelle province a maggior tasso di sinistrosità indicate in un apposito elenco: sono 29 in tutto, di cui 16 del Sud (in Campania è esclusa solo Avellino). Insomma, sono serviti più di 3 anni per approvare la Legge sulla Concorrenza, sei mesi per definire il regolamento, per giungere alla conclusione che le compagnie sono autorizzate a continuare ad operare come hanno sempre fatto. Aci Napoli si augura perciò che il nuovo Parlamento voglia affrontare la questione in chiave più “egualitaria”.