Il prossimo concerto dell’Associazione Scarlatti, al Teatro Sannazaro, è previsto per giovedì 23 gennaio 2020 alle ore 20.30, con un progetto musicale denominato “Ovunque, fuori dal mondo”
Dopo il magnifico ed intenso recital di Alexander Lonquich, che ci ha regalato lo scorso giovedì una serata di grande e intensa musica pianistica, l’Associazione Alessandro Scarlatti propone per il prossimo appuntamento lo spettacolo dal titolo eloquente “Ovunque, fuori dal Mondo”.
Si tratta di un progetto di Alberto Batisti, Matteo Fossi e Mario Ancillotti, realizzato per la Sagra Musicale Umbra e che comprende un cast stellare di ottimi interpreti come il flautista di fama internazionale Mario Ancillotti, figura di musicista a tutto tondo con interessi e partecipazioni anche fuori dell’ambito strettamente musicale che ne fanno un personaggio moderno e di ampio respiro culturale, la Prima viola della Scala di Milano Simonide Braconi, il giovane e affermato pianista Matteo Fossi, e ancora Ekaterina Valiulina al violino, Erica Picciotti al violoncello e Alessia Luise all’arpa.
Inoltre, i testi proposti nella serata, saranno letti ed interpretati dalla sensibilità attoriale di Maddalena Crippa che debutta appena diciassettenne al Piccolo Teatro di Milano nel Campiello di Goldoni con la regia di Giorgio Strehler, lavora poi con i più importanti registi italiani e stranieri: Squarzina, Ronconi, Castri, Vitez, Stein, Carsen, De Simone, Marcucci, Calenda, Navello, Pezzoli, Giordano, Rifici, Nicosia, Sbragia, Lavia, Corsetti, Panici, Quintavalla, Le Moli.
E’ la prima donna, inoltre, ad interpretare il teatro canzone di Giorgio Gaber con “E Pensare che c’era il pensiero”. Luciano Berio, più tardi, le offre sia il ruolo Polli che quello di Jenny nell’Opera Da Tre Soldi con l’orchestra di Santa Cecilia a Roma.
L’ambizioso progetto di questa serata, ruoterà intorno alla musica di Claude Debussy, dove verrano eseguite le tre ultime Sonate (per violino e pianoforte, per violoncello e pianoforte e per flauto, viola e arpa) scritte negli ultimi tre anni di vita, estremo contributo del compositore al futuro della musica, ma anche affettuoso e nostalgico omaggio a un passato illustre, quello della civiltà strumentale francese del Settecento.
Sue, saranno anche le parole tratte dal suo straordinario epistolario (reso disponibile nella sua integralità dall’editore Gallimard nel 2005) e dal libretto pubblicato postumo “Il Signor Croche antidilettante”. Gli scritti di Debussy saranno alternati a quelli di Marcel Proust, altro grande “profeta” della fine di un’epoca. Eugenio Montale, in un intervista del 1966, affermò di aver scoperto la poesia proprio grazie alla musica, e in particolare quella di Debussy.
Non a caso spiega Alberto Battisti che “Debussy è uno degli autori più frequenti nelle nostre sale da concerto. Eppure, nonostante questa frequenza, molto della sua opera resta un inconfessato enigma.
Affiancarla a testi di Proust dalla Recherche è come legare fra loro le rispettive potenze espressive del pensiero e le minuziose descrizioni dei processi interiori legati al ricordo e al sentimento umano; è un viaggio nel tempo e nella memoria. “Ovunque, fuori dal Mondo” è la risposta che Debussy dette alla domanda su dove avrebbe voluto vivere: quanto mai illuminante della sua psicologia.”
Programma
Ovunque, fuori dal mondo
Lettura da “Il signor Croche antidilettante “ di Claude Debussy
Claude Debussy (1862 – 1918)
Sonata per violoncello e pianoforte in re minore L 144
Lettura da “ À la récherche du temps perdu” di Marcel Proust
Claude Debussy
Sonata per flauto, viola e arpa in fa maggiore L 145
Lettura da “ À la récherche du temps perdu” di Marcel Proust
Claude Debussy
Sonata per violino e pianoforte in sol minore L 148