Grande attesa per la serata di giovedì 21 novembre 2019 al Teatro Sannazaro per il concerto del Quartetto Emerson e del Quartetto di Cremona che si esibiranno insieme per eseguire il delizioso Ottetto op. 20, di Mendelsshon.
E’ senza dubbio una delle serate da non perdere, quella che ci aspetta giovedì prossimo, 21 novembre, al Teatro Sannazaro, sia per la presenza di due prestigiosi quartetti d’archi, che per l’accattivante programma proposto. Infatti la serata si aprirà con il celebre Quartetto per archi in la minore op. 29 D. 804 “Rosamunde”, di Franz Schubert, che lo compose tra il febbraio e il marzo 1824, dedicandolo al celebre violinista Ignaz Schuppanzigh, che era il primo violino del quartetto “privato” del conte Andrei.
Questo quartetto è conosciuto anche con nome di Rosamunde, visto che il secondo movimento è tratto da un tema dalla musica di scena per il “dramma romantico” che porta proprio questo nome. Seguirà, sempre nella prima parte della serata, il celebre Quartetto n. 8 in mi minore op. 59 n. 2 “ Razumowsky”, di Beethoven, che insieme al n.1 e n.3, dello stesso numero di catalogo, sono chiamati anche “Quartetti russi” perché dedicati appunto al conte Andrea Kyrillovic Rasumowski, buon violinista, personaggio mondano e ambasciatore russo a Vienna, durante il lungo soggiorno di Beethoven nella capitale austriaca.
Sono, questi tre Quartetti dell’op. 59, senza dubbio i migliori che Beethoven abbia composto negli anni della piena maturità artistica, tra il 1805 e il 1806. La seconda parte della serata si aprirà con uno dei più bei pezzi scritti da Felix Mendelssohn- Bartholdy, Ottetto per archi in mi bemolle maggiore op. 20, che sarà eseguito dai due quartetti citati, per la prima volta insieme.
E’ senza dubbio uno dei più grandi capolavori giovanili del musicista tedesco, che comprende un organico di 4 violini, 3 viole e 2 violoncelli, che fu completato il 20 ottobre 1825. E’ una scrittura molto complessa, che impegna non poco i musicisti che l’affrontano, ripagati però da una grande struttura musicale che a tratti ricorda quella sinfonica, nonostante la ridotta struttura strumentale. Mi piace soffermarmi soprattutto su l’Allegro iniziale, in Mi bemolle maggiore (tonalità d’impianto) perché caratterizzato da un bellissimo tema, che scorre morbido e avvolgente, e che viene riproposto più volte nel corso del primo movimento.
Non solo è il più lungo dei quattro movimenti, ma senza dubbio il più bello, il più affascinante, il più accattivante. Naturalmente, i successivi tre movimenti non sono da meno, ma i fattori che concorrono all’ascolto del primo movimento, sono davvero entusiasmanti.
Una serata, quindi, davvero unica e densa di grande musica ad altissimo livello, con tre grandi protagonisti del romanticismo ottocentesco, che ci hanno lasciato capolavori immortali, legati a tutti i generi più conosciuti della musica, da quella sinfonica a quella da camera, dalla Sonata al Concerto.
Come già accennato, la serata è anche e soprattutto legata alla presenza di due grandi formazioni da camera. Il Quartetto Emerson, il prestigioso ensemble statunitense costituito nel 1976 con il nome del poeta e filosofo americano Ralph Waldo Emerson. Il quartetto colleziona, da molti anni, una ineguagliata lista di successi.
Nove Grammy Award (inclusi due come migliore album classico, un onore senza precedenti per un gruppo di musica da camera), tre Gramophone Awards e l’ Avery Fisher Prize. A questi riconoscimenti, nel gennaio 2015 si è aggiunto il Richard J. Bogomolny National Service Award, il più prestigioso premio negli Stati Uniti, nel campo della musica da camera.
L’arrivo di Paul Watkins, nel 2013, ha portato a grandi cambiamenti. Watkins, grande musicista, ha infuso al Quartetto nuovo entusiasmo, e la nuova formazione ha riscosso immediatamente il plauso internazionale. Tutti i membri del Quartetto insegnano alla Stony Brook University.
Il Quartetto di Cremona invece nasce nel 2000 presso l’Accademia Stauffer di Cremona, quella, per intenderci, di Salvatore Accardo. Si perfeziona con Piero Farulli e con Hatto Beyerle, affermandosi in breve tempo come una delle realtà cameristiche più interessanti della scena nazionale e ben presto anche internazionale. Il Quartetto ha aperto la stagione 2019/20 con l’inaugurazione della GOG di Genova e con un lungo tour negli USA, cui seguiranno concerti in Olanda, Spagna, Germania, Albania, Taiwan, Finlandia, oltre al consolidato rapporto con le maggiori istituzioni concertistiche italiane.
Nel 2020 il Quartetto di Cremona festeggerà i suoi primi vent’anni di carriera, un traguardo di grande rilevanza per un ensemble italiano e per il quale sono stati ideati progetti concertistici e discografici di alto livello, sviluppati nel corso di due stagioni consecutive. Tra gli altri, diverse esecuzioni dell’integrale dei quartetti di Beethoven, due nuovi CD, brani composti espressamente per il Quartetto. Dall’autunno 2011 il Quartetto di Cremona è titolare della cattedra del “Corso di Alto Perfezionamento per Quartetto d’Archi” presso l’Accademia Walter Stauffer di Cremona ed è regolarmente invitato a tenere masterclass in Europa, USA e Sud America.
Programma
Franz Schubert (1797 – 1828)
Quartetto per archi in la minore op. 29 D. 804 “Rosamunde”
Quartetto di Cremona
Cristiano Gualco, violino
Paolo Andreoli, violino
Simone Gramaglia, viola
Giovanni Scaglione, violoncello
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
Quartetto in mi minore op. 59 n. 2 “ Razumowsky”
Quartetto Emerson
Philip Setzer, violino
Eugene Drucker , violino
Lawrence Dutton, viola
Paul Watkins, violoncello
Felix Mendelssohn- Bartholdy (1809 – 1847)
Ottetto per archi in mi bemolle maggiore op. 20
Eugene Drucker, violino 1
Philip Setzer, violino 2
Cristiano Gualco, violino 3
Paolo Andreoli, violino 4
Simone Gramaglia, viola 1
Lawrence Dutton, viola 2
Giovanni Scaglione, violoncello 1
Paul Watkins, violoncello 2