La rassegna musicale all’aperto nei giardini di Villa Pignatelli con i concerti della Associazione Alessandro Scarlatti in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania, diretta da Marta Ragozzino e Villa Pignatelli, diretta da Fernanda Capobianco, prosegue senza sosta e con un meritato successo con il settimo appuntamento in programma stasera martedì 28 luglio 2020 (ore 19 e ore 21).
Nel rispetto del distanziamento sociale la Associazione Alessandro Scarlatti limita il pubblico a 80 spettatori: per questa ragione i concerti saranno ripetuti raddoppiando l’orario.
Protagonista della serata sarà la pianista Stefania Tallini, una delle più apprezzate compositrici e arrangiatrici jazz italiane, che presenta il recital “Piano Solo”, un caleidoscopio delle diverse sonorità che l’artista ha saputo far confluire in un suo linguaggio originale che attinge al jazz, alla musica classica, alla musica brasiliana, e che la rende una delle più interessanti ed affermate realtà musicali di oggi.
“I miei riferimenti? – spiega la pianista – Bill Evans per il tocco, per il feeling, per la poesia del suo modo di suonare e comporre; Chet Baker, per il meraviglioso senso della melodia e l’essenzialità; Whyne Shorter, per il suo andare sempre al nucleo più profondo della musica; Villa-Lobos e Tom Jobim per la compiutezza compositiva ed espressiva; Bach per l’architettura e l’intensità della sua concezione musicale “orizzontale”; Chopin, per lo struggimento delle sue composizioni.”
Musicista raffinata e originale, Stefania Tallini vanta una brillante carriera artistica nell’ambito del jazz italiano ed europeo. Diplomatasi in Pianoforte Principale al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, si è successivamente diplomata anche in Jazz al Conservatorio di Frosinone. Ha pubblicato 9 album come leader, con musica che lei stessa ha composto e arrangiato per diverse formazioni.
Ha composto ed eseguito colonne sonore sia per il cinema, che per il teatro, con collaborazioni importanti tra cui quelle con Mariangela Melato, Michele Placido e David Riondino. Io sono calabrese, – ha dichiarato la pianista in una intervista – ma ho vissuto in Calabria solo i miei primi 4 anni.
Però vengo comunque da una famiglia che ha respirato il Sud, profondamente, e sento che questo mondo fa parte di me …Da artista penso – oggi più che mai – che sia necessario dare alla musica anche un senso sociale, perché essa ha in sé una forza potente: quella di unire le persone, di eliminare le differenze, di rendere belle le diversità, anziché considerarle “nemiche”. La musica è “democratica”, nel più profondo senso del termine. E il jazz forse lo è più di ogni altra musica.
Programma
L’artista annuncerà i brani durante il concerto.
Articolo pubblicato il: 28 Luglio 2020 8:14