Attentato di Barcellona, Gennaro Taliercio è tornato a casa
Il 33enne di Pozzuoli stava passeggiando per la Rambla quando è stato colpito al fianco dal furgone dei terroristi.
di Chantal Collaro– Gennaro Taliercio, uno dei feriti nell’attentato di Barcellona, è tornato a casa. Zoppicante e con diverse ferite ben visibili al braccio destro e sul fianco sinistro e con in testa un cappellino azzurro del Barcellona, è stato accolto dalla sorella Giustina e dal cognato Salvatore, ai quali si è stretto in un commovente abbraccio. In un’intervista rilasciata subito dopo il suo rientro a casa, il giovane campano ha dichiarato con la voce distrutta dal dolore: “Ho visto troppo sangue. È un miracolo se sono ancora vivo…”. Poi, ha aggiunto descrivendo la scena di orrore alla quale ha assistito ed evocando le persone mortalmente travolte intorno a lui dall’autista-killer: “Sono stato fortunato”. Gennaro ha affermato di stare bene fisicamente ma, con la voce rotta, ha detto: “Il problema è la testa che non si rimette. Sono distrutto e triste”. Il 33enne di Pozzuoli non riesce più a dormire. Ogni volta che chiude gli occhi, rivive scena dopo scena l’inferno che si scatenato nel pomeriggio del 17 agosto sulla Rambla della nota città turistica spagnola. “Come fai a dimenticare una scena del genere…”. Gennaro Taliercio ha infine dichiarato di voler stare qualche giorno con la figlia Benedetta di 5 anni, al fine di tentare di trovare un po’ di pace. L’attentato di Barcellona ha fatto tre vittime italiane: Bruno Gullotta, 35 anni di Legnano, Luca Russo, 25 anni di Bassano del Grappa, e Carmen Lopardo, ottantenne originaria della provincia di Potenza emigrata in Argentina. Dal 2010, data a partire della quale il terrorismo è diventato una strategia di destabilizzazione e di guerra anche in Europa, sono più di 350 i morti per gli attentati di matrice islamica.
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