Economia e Lavoro

Attivare la fornitura del gas: procedura e costi

Prima di attivare una fornitura di gas presso la propria abitazione, è necessario scegliere l’offerta giusta. Qui puoi trovare la procedura e i costi.

L’attivazione del gas è una procedura che permette ai clienti di poter usufruire della fornitura domestica per cucinare o per il riscaldamento. Questo processo richiede l’intervento non solo del fornitore, ovvero il soggetto al quale il cliente ha richiesto la fornitura, ma anche del distributore, cioè colui che si occupa materialmente della procedura di attivazione, mettendo in funzione il contatore.

Scelta dell’offerta

Prima di attivare una fornitura di gas presso la propria abitazione, è necessario scegliere l’offerta giusta. Per far ciò, è possibile effettuare un confronto tariffe gas con il comparatore di ComparaSemplice.it o altre piattaforme di questo tipo. Questo strumento permette di individuare la proposta più adatta alle proprie esigenze. È necessario, però, avere a portata di mano tutti i dati relativi ai propri consumi (reperibili sulle bollette dei mesi precedenti) al fine di ottenere una stima precisa. Se, invece, si tratta di una nuova abitazione, è possibile inserire solo le proprie informazioni, l’indirizzo della casa e altri elementi per elaborare dei preventivi basati sulla posizione geografica. Ad ogni modo, prima di scegliere il fornitore, è bene sapere che l’unica parte che varia è il prezzo della materia prima, poiché altri costi sono fissi, ad esempio quelli relativi agli oneri di sistema oppure quelli necessari per la gestione del contatore.

Sottoscrizione del contratto

Dopo aver scelto l’offerta di gas adatta, è necessario sottoscrivere il contratto per attivare la fornitura. Questo passaggio può essere fatto anche online, poiché è il fornitore scelto ad occuparsi di tutto. Dopo aver ricevuto la richiesta, infatti, l’operatore deve inoltrarla al distributore locale entro due giorni lavorativi. Quest’ultimo ha un massimo di 10 giorni per finalizzare l’attivazione ed installare il contatore, se non è presente. In totale, quindi, il processo di attivazione richiede dodici giorni. Se il termine non è rispettato, è previsto un indennizzo di 35 €, come stabilito dalla legge. Tuttavia, è bene precisare che i termini decorrono solo se la documentazione fornita è completa e sottoscritta in ogni sua parte.

Verifica dell’impianto

In caso di prima attivazione della fornitura di gas, oppure in seguito a modifiche dell’impianto, è necessario un controllo tecnico per appurare che sia tutto conforme alle normative e soprattutto sicuro. Questa operazione viene effettuata da un tecnico installatore abilitato, ai sensi della Legge n°46/90. Il distributore locale, quindi, dopo aver ricevuto tutta la documentazione dal fornitore scelto dal cliente, fissa un appuntamento entro dieci giorni lavorativi. In genere, la durata dell’intervento è di circa 15 minuti.  In caso di esito positivo dell’accertamento, la società di distribuzione locale attiva la fornitura. Il respingimento della richiesta, invece, deve essere sempre motivato, affinché il cliente possa risolvere i problemi elencati. Solo in seguito è possibile inviare una nuova richiesta di attivazione. È importante sottolineare che se il tecnico non può effettuare i controlli necessari per impedimento del cliente, la fornitura viene attivata ugualmente, ma il distributore lo comunica al Comune, che programma un’altra verifica a carico del cliente.

Quanto costa l’attivazione del gas?

Per attivare la fornitura è necessario un contributo fisso di 25,88 € per gli oneri amministrativi; un contributo di gestione pratica, il cui ammontare dipende dal fornitore; un eventuale deposito cauzionale e l’imposta di bollo di 16 € per il contratto. Nel caso di prima attivazione del gas, si aggiunge il costo del controllo tecnico, pari a 40 €.

Articolo pubblicato il: 13 Ottobre 2023 8:00

Redazione

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