Oggi è un giorno di festa per la cultura italiana e, soprattutto, di Napoli. Compie 70 anni Erri De Luca, uno degli scrittori più apprezzati nel panorama letterario italiano. Innumerevoli i suoi successi letterari, come ad esempio Tu, mio e I pesci non chiudono gli occhi, romanzi nei quali emerge anche l’amore per Ischia (isola in cui è cresciuto e che lo ha anche insignito del titolo di cittadino onorario).
I suoi libri, spesso autobiogragfici, sono scritti con una lingua precisa come un’arma che coglie nel segno. Ma Erri è anche autore di versi, di teatro, di articoli, di traduzioni. La sua cultura linguistica è ampia, conoscendo e traducendo inglese, francese, swahili, russo, yiddish ed ebraico antico. I suoi libri siano stati tradotti in oltre 30 lingue: Il giorno prima della felicità, Aceto, arcobaleno, Una nuvola come tappeto sono tra i suoi titoli più conosciuti.
Senza dimenticare il suo impegno per teatro e cinema, visto che, tra le tante iniziative, ha tradotto in napoletano e sceneggiato “La voix humaine” di Cocteau per l’interpretazione di Sophia Loren.
Tuttavia, ciò che lo rende ancora più grande sono i suoi trascorsi come operaio: “Ho fatto il mestiere più antico del mondo. Non la prostituta, ma l’equivalente maschile, l’operaio, che vende il suo corpo da forza lavoro”, ha scritto nella sua prima opera Non ora, non qui (1989). Fu chiamato Erri in quanto versione italianizzata di Harry, il nome dello zio. La sua vita è un romanzo.
Un’alternanza costante tra la penna e l’impegno sociale, che nel 2011 lo ha spinto a creare la Fondazione Erri De Luca.
Nel settembre 2013 è stato incriminato per “istigazione a commettere reati”, in seguito a interviste in sostegno della lotta NO TAV in Val di Susa. Il processo iniziato il 28 gennaio 2015 si è concluso dopo cinque udienze il 19 ottobre 2015 con l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”: a sua difesa ha pubblicato il libro La Parola Contraria.
Tra le citazioni più belle, ce n’è una tratta dal romanzo I pesci non chiudono gli occhi, che forse rappresenta, in un momento così difficile per la mancanza di lettori, un vero e proprio spot per i libri: “I libri mi riempivano il cranio e mi allargavano la fronte. Leggerli somigliava a prendere il largo con la barca, il naso era la prua, le righe onde“. Significative parole, in cui Erri De Luca parla di un sé bambino, cresciuto anche e soprattutto attraverso la lettura. Auguri Erri!
Articolo pubblicato il: 20 Maggio 2020 17:12