Jacob Barnett, autistico, conseguì un master in fisica quantistica a 16 anni. I medici: “Non doveva neanche parlare”.
Il nuovo Einstein ha la sindrome di Asperger, ha concluso un dottorato in Fisica Quantistica e ha già fondato un’associazione per sensibilizzare sul tema dell’autismo.
Il suo nome è Jacob Barnett, ha un quoziente intellettivo pari a 170 (la media è solitamente sui 100) e un dottorato in fisica quantistica che avrebbe potuto donargli il premio Nobel. La sua storia ha dell’incredibile. A due anni i medici gli diagnosticarono una forma piuttosto grave di autismo: non avrebbe potuto svolgere le normali attività dei bambini della sua età e avrebbe vissuto tutta la sua vita in modo “diverso”. Questo è quello che gli specialisti dissero ai suoi genitori dopo averlo visitato.
Chissà se ora avranno cambiato idea e si saranno resi conto di quanto grossolana fosse stata la loro previsione. Forse già quando Jacob aveva 10 anni e si iscriveva all’università avranno avuto qualche ripensamento. Forse mentre compiva passi da gigante, creava un’associazione per aiutare i ragazzi con la sua stessa malattia (Sindrome di Asperger), mentre stupiva tutti diventando tutor di studenti più grandi di lui. Frose a quel punto i medici si saranno resi conto del loro errore. Lui stesso durante un discorso pubblico ha scherzato su questa cosa dicendo: “Non dovrei essere qui, avevano detto che non avrei mai parlato”. La vita di Jacob però non è tutta rosa e fiori e sua madre racconta che quella di suo figlio è una dura battaglia costante con la sua malattia: “Deve superarsi ogni giorno. Ci sono cose che sa di se stesso con le quali prende le misure quotidianamente”.