L’Avellino Calcio dice ufficialmente addio ai professionisti. I “Lupi” non potranno infatti partecipare al prossimo campionato di serie B e saranno costretti a ripartire dai dilettanti, dopo che anche il Tar del Lazio, come già fatto dal Coni, ha respinto il ricorso del club contro l’esclusione dal campionato cadetto per non aver presentato una fideiussione valida per l’iscrizione.
Dopo nove anni, il glorioso club irpino (il più blasonato della Campania dopo il Calcio Napoli, avendo disputato ben dieci campionati di serie A consecutivi dal 1978 al 1988) torna dunque nel baratro dei dilettanti.
L’Avellino saluta dunque il professionismo ed è costretto di nuovo a ripartire da zero. Una batosta che il pubblico irpino non meritava, per il tanto calore mostrato nei confronti della propria squadra anche in queste giornate difficili. Il sindaco della città irpina, Vincenzo Ciampi, si sta già attivando per riportare il calcio ad Avellino:
Potrebbe essere il patron del Genoa Enrico Preziosi (avellinese d’origine) l’uomo giusto per far tornare il calcio ad Avellino. Il “re dei giocattoli” affiderebbe al figlio Fabrizio (già dirigente del “Grifone”) il compito della ricostruzione a partire dalla serie D. Per un’operazione che potrebbe ricordare quella fatta pochi giorni fa da Aurelio De Laurentiis con il Bari. Alcune voci dicono che ci sarebbero già stati contatti telefonici tra Preziosi e il sindaco irpino Ciampi.
Articolo pubblicato il: 8 Agosto 2018 8:42