Il rialzo del petrolio innesca un nuovo rialzo dei prezzi della benzina al distributore. Dopo i rialzi effettuati ieri da Eni, oggi a intervenire in salita sui prezzi raccomandati di benzina e diesel sono IP, Italiana Petroli, Q8 e Tamoil (+1 cent su entrambi i carburanti). In base all’elaborazione di Quotidiano Energia e Staffetta Quotidiana all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,620 euro/litro, mantenendosi sui massimi dal 2015, quello del diesel e di 1,493 euro/litro. Il prezzo medio della benzina servito è tra 1,732 e 1,744 euro/litro. Il Gpl va da 0,632 a 0,657 euro/litro.
“Vi sono le condizioni per una aspettativa di aumento sensibile dei prezzi, nella media del mix tra i prodotti benzina e gasolio, nei prossimi quattro giorni, con scostamenti compresi in 1 centesimo al litro in più”. E’ la previsione contenuta nel bollettino settimanale dei gestori di impianti di distribuzione di Figisc e Anisa aderenti a Confcommercio.
L’impennata dei prezzi dei carburanti rischia di determinare “una stangata” per le tasche dei consumatori italiani, e non solo per la maggiore spesa legata ai rifornimenti.
Questo significa che “tra aumento dei costi di rifornimento e incremento dei listini al dettaglio per i prodotti trasportati, ogni famiglia italiana rischia di subire una stangata media da +408 euro su base annua, senza contare i possibili rialzi delle bollette luce e gas, che saranno decisi dall’Autorità di settore”. Per tale motivo l’associazione ribadisce la necessità di “intervenire sulla tassazione che oggi pesa in modo insostenibile sui prezzi dei carburanti attraverso accise inserite dai governi al solo scopo di utilizzare gli automobilisti come bancomat”.
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