Nel segno di Dante Alighieri il consueto appuntamento con il Maggio dei Libri alla Biblioteca Nazionale di Napoli: l’iconografia della Divina Commedia dal ‘700 al ‘900.
Nel segno di Dante Alighieri il consueto appuntamento con il ‘maggio’ alla Biblioteca Nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III: ai lettori che accedono alla biblioteca per la consultazione dei libri e per gli altri servizi è riservato in anteprima un excursus delle edizioni illustrate della Divina Commedia e di altri testi dedicati al sommo poeta in previsione di una grande mostra che nei prossimi mesi sarà organizzata per celebrare l’anniversario dei settecento anni dalla morte. Le immagini saranno riproposte anche sulle pagine social della Biblioteca.
L’iniziativa inserita nel Maggio dei Libri 2021, promosso dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura volta a promuovere la lettura ed il patrimonio culturale della nostra città partecipa al “Maggio dei Monumenti 2021” la rassegna di eventi culturali promossa dall’Amministrazione comunale della città di Napoli e giunta alla sua 27° edizione.
Nelle teche che accompagnano i percorsi riservati al pubblico dai manoscritti di notevole rilevanza, come una bella opera del 400, ai testi di pregio, come le incisioni di Giovan Giacomo Machiavelli per la Divina Commedia, nell’edizione Gamberini, del 1826, alcune delle celeberrime illustrazioni da L’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso colle figure di Gustave Dorè, Parigi, Hachette, 1861, diventate poi le illustrazioni per eccellenza della Divina Commedia o quelle di Francesco Scaramuzza (1803-1886) che dedicò la sua vita artistica all’Alighieri realizzando più di cento tavole della Commedia: in vetrina anche molte curiosità come l’albero genealogico dell’Alighieri. Oppure il disegno di Beatrice che invia Virgilio a salvare Dante nella Selva Oscura tratto dall’Atlante Dantesco (1822), una sorta di repertorio di disegni realizzati dallo scultore e pittore inglese John Flaxman per illustrare la Divina Commedia, nel più puro e lineare stile neoclassico ispirato ai dettami del Winkelmann sull’arte antica., o ancora la Divina Commedia novamente illustrata da artisti italiani, curata da Vittorio Alinari e pubblicata a Firenze a partire dal 1902. Vittorio Alinari (1859 – 1932). Nel maggio del 1900 indisse un concorso invitando artisti italiani a illustrare nuovamente la Divina Commedia. Il primo premio fu assegnato ad Alberto Zardo. I disegni realizzati furono riprodotti con la tecnica della collotipia per essere pubblicati nel volume e sono una testimonianza della fortuna che il poema dantesco ebbe a partire dall’Ottocento.
Per i più appassionati resta on line (http://hdl.handle.net/20.500.12113/4797) nella teca digitale, in nuova versione in alta risoluzione, uno tra i più significativi e preziosi codici miniati medievali conservati nelle raccolte della biblioteca nazionale di Napoli. Si tratta di uno trai primi manoscritti della Commedia datato 1350-1375, pervenuto incompleto, superbamente illustrato.
Il codice presenta 76 disegni a penna, alcuni leggermente coloriti in rosso, che raffigurano le scene della Commedia e accompagnano il testo. Le illustrazioni, si inseriscono nella cultura figurativa corrente in Umbria nella seconda metà del Trecento ed offrono un contributo fondamentale per lo studio della storia della miniatura in Italia tra il ‘200 e ‘300.