La Procura di Napoli indaga per sabotaggio in relazione al ritrovamento di blatte, nel pomeriggio di martedì, all’interno dell’ospedale Vecchio Pellegrini. L’ipotesi – di cui riferisce il Mattino – confermerebbe i sospetti già avanzati dall’Asl e dalla direzione sanitaria dell’ospedale che avevano parlato di origine dolosa. Gli insetti sarebbero stati portati in una busta avvolta in un lenzuolo e piena di segatura da alcuni infermieri, una minoranza assoluta del totale dei paramedici, che – secondo l’indagine – avrebbero interesse a ottenere il trasferimento in altro ospedale, quello del Mare, nella zona di Ponticelli. Le blatte sono state trovate in un locale dell’ospedale ma anche su un lenzuolo, in un bagno adiacente al pronto soccorso.
“La vicenda blatte all’Ospedale Vecchio Pellegrini, cosi come da ricostruzioni giornalistiche, sta generando discredito e allo stesso tempo grave e profondo imbarazzo per un’intera professione”. Cosi’ l’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli in una nota. “Confidiamo nella magistratura e auspichiamo un rapido accertamento della verita’, anche per consentire a quest’Ordine professionale, ove vi fossero gli estremi, di adottare i provvedimenti del caso”, dichiara Ciro Carbone, presidente dell’Ordine. “Se fosse confermata l’ipotesi investigativa ci troveremo di fronte a comportamenti che nulla hanno in comune con lo spirito di servizio e di abnegazione con cui gli infermieri da sempre svolgono il proprio dovere di professionisti dell’assistenza sanitaria. Dunque – aggiunge Carbone – come Ordine saremo intransigenti e decisi nella condanna”. Per contrasto, l’Ordine degli infermieri di Napoli plaude invece al comportamento responsabile e dall’alto profilo etico dei colleghi del reparto urgenza del Cardarelli. “Chiediamo aiuto, ma non abbandoneremo mai la nave. Le gravi difficolta’ strutturali e organizzative che la sanita’ campana sta attraversando da anni, soprattutto per la pesante carenza di organici, sono state affrontate sin qui dagli infermieri con questo spirito di servizio”, osserva ancora Carbone.
“Con la dignita’ di una professione matura e consapevole. I forti principi etici e morali che sono alla base della professione, sono stati d’aiuto nel tenere alto l’impegno verso i cittadini e verso gli ammalati anche in condizioni di grave difficolta’ e disagio, spesso anche a rischio della propria sicurezza. Un corpo professionale sano ed eticamente forte come quello degli infermieri di Napoli – conclude Carbone – rifiuta e respinge come impropri comportamenti insani, inqualificabili e criminali come quelli messi in atto al Vecchio Pellegrini. Comportamenti ancora piu’ esecrabili considerando il fatto che essi si ritorcono alla fine, sulla qualita’ dell’assistenza erogata e sul benessere dei cittadini”.
Articolo pubblicato il: 17 Febbraio 2019 19:07