giovedì, Dicembre 26, 2024

Blitz antidroga nella piazza di spaccio denunciata da Brumotti al rione Traiano

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Francesco Monaco
Francesco Monacohttps://www.2anews.it
Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Al vertice dell’organizzazione criminale, tra le cui fila elementi già note alle forze dell’ordine, c’era una donna.

I carabinieri della Compagnia di Bagnoli, a Napoli, hanno arrestato dieci persone perché ritenute responsabili di spaccio di droga al Rione Traiano, teatro nei giorni scorsi delle cosiddette “stese”. Le indagini sono state coordinate dalla procura della Repubblica partenopea e da quella per i minorenni. Tra i destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare, alcune persone già note. Tra cui un uomo arrestato per furto il 6 novembre 2018 quando, nelle ricerche di altri due complici datisi alla fuga, perse la vita travolto da un treno il vice brigadiere Emanuele Reali. E anche due responsabili dell’aggressione alla troupe del reporter di “Striscia la notizia” Vittorio Brumotti, avvenuta in quel rione nel gennaio 2018, già arrestati per quei fatti nell’ottobre 2018 su ordinanza del tribunale di Napoli.

Sequestrate anche telecamere abusive per controllare la zona

Gli accertamenti hanno accertato il ruolo di spicco nell’organizzazione ricoperto da una donna 57enne. Aiutata dai suoi luogotenenti, due “capi piazza” che divulgavano le sue direttive, curavano gli affari e raccoglievano periodicamente i proventi dello spaccio. L’organizzazione prevedeva anche una squadra di pusher, sorvegliata da vedette, una delle quali minorenne, che segnalavano l’arrivo delle forze dell’ordin. Anche avvalendosi di telecamere installate abusivamente in punti strategici e smistavano gli acquirenti in base alla sostanza che chiedevano.

Sequestrati complessivamente 6,5 chili di hashish, 700 grammi di cocaina, mezzo chilo di marijuana, 150 munizioni e telecamere abusive. Gli arrestati sono stati tutti rinchiusi in carcere tranne il minorenne all’epoca dei fatti che è stato accompagnato presso l’istituto di pena minorile.

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