Nella mattinata odierna, nelle province di Caserta e Latina, i militari del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di 7 persone, ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione di tipo mafioso (clan Belforte – Mazzacane) e traffico di sostanze stupefacenti.
La misura cautelare ha colpito affiliati di spicco del citato sodalizio, tra i quali, Concetta Buonocore, moglie di Antonio Della Ventura detto “Il Coniglio”, capozona a Caserta dei Mazzacane, ed il genero di questi Michele Maravita. Quest’ultimo – avvalendosi del potere intimidatorio derivante dall’appartenenza al clan – ha gestito il traffico di sostanze stupefacenti nel citato capoluogo.
I provvedimenti restrittivi (4 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) costituiscono il risultato di un’attività investigativa, condotta attraverso attività tecniche e servizi di osservazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, avviata nell’aprile 2017, che ha consentito di accertare che:
Le piazze di spaccio di Maravita erano materialmente gestite da Vergone, che si avvaleva dei pusher Ferruccio Coppola, Umberto Giglio e Paolo Cinotti. Lo stupefacente (cocaina, hashish e marijuana) arrivava da diverse zone del napoletano con Giuseppe Orefice che si occupava dell’intermediazione, in particolar modo per l’hashish.
Un giro d’affari di svariate migliaia di euro settimanali che consentiva a Maravita di mantenere un tenore di vita molto elevato, caratterizzato da numerosi eccessi come viaggi all’estero in residenze di lusso, gite in barca e puntate ai casinò. La deviazione della processione religiosa della SS. Vergine Delle Grazie fin sotto la casa di famiglia, nel luglio 2017, è stata la dimostrazione dell’influenza e della forza del clan nella frazione Santa Barbara di Caserta.
Nel maggio 2017 ci sono anche stati dei momenti di tensione poiché Cinotti aveva intenzione di rendersi autonomo dal gruppo di Maravita. Quest’ultimo, la sera del 23 maggio, aveva organizzato un agguato e lo aveva aggredito insieme ad altri soggetti, tra i quali Agostino Vergone, che nell’occasione aveva anche esploso un colpo d’arma da fuoco fortunatamente senza conseguenze. L’attività investigativa ha quindi confermato la piena attività del clan Belforte, con particolare riferimento ai comuni di Caserta e Maddaloni.
Articolo pubblicato il: 3 Giugno 2020 11:12