Circa un miliardo di euro l’insoluto totale delle bollette elettriche. Una delibera dell’Autorità dell’energia (Arera) ha stabilito di distribuire una parte della morosità sulle bollette dei consumatori che pagano regolarmente.
L’hanno stabilito ricorsi e sentenze del Tar e del Consiglio di Stato e l’Autorità dell’energia ha formalizzato: sarà distribuita fra tutti i consumatori una prima fetta di “oneri generali” elettrici pari a circa 200 milioni di arretrati.
In sostanza, sulle bollette della corrente già cariche di risarcimenti, di oneri, di voci e di incentivi si aggiungerà un nuovo capitolo, ovvero saremo noi consumatori a rimborsare alle società elettriche di distribuzione della luce una parte del buco creato, negli oneri parafiscali delle aziende in crisi, da chi evade la bolletta della luce.
Il fenomeno della morosità, vecchio come il mondo, è stato amplificato dal mercato libero, dove si può cambiare fornitore di corrente con un clic. Viene chiamato “turismo dell’elettricità” e si basa sul fatto che prima di poter bloccare una fornitura di corrente elettrica ad un soggetto moroso ci vogliono numerose bollette non pagate.
Qual’è la tecnica? Il “furbetto della bolletta” non paga un po’ di bollette bimestrali e, prima che si attivi la procedura di recupero credito, cambia società di fornitura elettrica, con la quale ricomincia il suo malsano comportamento. Una malpractice che potrà essere arginata quando i dati dei consumatori saranno raccolti in un Sistema informatico integrato, nel quale le società elettriche potranno consultare se il nuovo cliente è corretto oppure se è cattivo pagatore.
Protestano, intanto, alcune associazioni dei consumatori. «Quando ci sono da socializzare i profitti si chiamano in causa le aziende, quando invece si devono spalmare i debiti si chiama il consumatore», afferma Luigi Gabriele dell’associazione Codici (realtà di volontariato che opera per la difesa dei consumatori); «questa delibera sarebbe solo un incentivo per non perseguire i furbetti del quartierino», aggiunge Marco Vignola dell’Unione nazionale dei consumatori.
(Fonte: Ansa –modificato-)