lunedì, Dicembre 23, 2024

Bufera sulla Partita del Cuore, Aurora Leone dei The Jackal: “Cacciata perché donna”

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Alla vigilia della “Partita del Cuore” Aurora Leone e Ciro Priello dei The Jackal denunciano un episodio di sessismo da parte di Gianluca Pecchini (DG della Nazionale Cantanti): “Da quando le donne giocano a calcio?”.

Un clamoroso episodio di sessismo si è verificato ieri sera a Torino, dove oggi è in programma La Partita del Cuore tra la Nazionale Cantanti e Campioni per la Ricerca. Durante la cena ufficiale della manifestazione, Aurora Leone dei The Jackal (famosissimo gruppo comico partenopeo) è stata infatti cacciata perché donna”. La denuncia dell’accaduto arriva su Instagram, dove l’attrice ha postato un video assieme al collega Ciro Priello.

Pur essendo entrambi visibilmente scossi, i due artisti campani hanno raccontato l’episodio nei minimi dettagli, accusando il Direttore Generale della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini, di aver invitato Aurora ad alzarsi e andarsene: “Io e Ciro abbiamo pensato avessimo sbagliato tavolo, ma lui ha detto che Ciro poteva restare, io no, aggiungendo: “Non mi far spiegare perché”. Ho spiegato che ero stata convocata per giocare, che mi erano state chieste anche le misure del completino, ma mi è stato risposto: ‘Il completino te lo metti in tribuna, da quando in qua le donne giocano?’. A quel punto ci siamo arrabbiati e ci hanno cacciato dall’albergo”.

La stessa Aurora racconta inoltre di aver ricevuto la solidarietà di diversi cantanti, come Eros Ramazzotti, e della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, ma l’amarezza è troppa: “Abbiamo discusso su una questione medievale. Io avevo una convocazione, la mia presenza lì era al pari di quella di Ciro. Quindi purtroppo non saremo alla partita. Era una partita di beneficenza non la Champions League. Invece – aggiunge il collega e amico Ciro Priello – mi è stato detto che qui è proprio come fosse la Champions League…”. Ironia della sorte, sulla mascherina data per l’occasione ad Aurora Leone, si legge la seguente frase: “Stop alla violenza sulle donne”.

I due non saranno della partita per la rabbia dovuta a quest’episodio, ma invitano comunque a donare per aiutare la ricerca contro il cancro: “Quanto accaduto ad Aurora è gravissimo e imperdonabile. Non lasciamo però che questo spiacevole evento distolga l’attenzione dall’importanza di donare per la ricerca contro il cancro tramite un sms al 45527 o sul sito https://dona-adesso.fprconlus.it/”.

La replica della Nazionale Cantanti: “Non accettiamo arroganza, minacce e violenza verbale”

Dal canto suo, La Nazionale Cantanti ha replicato con un comunicato ufficiale: “Non accettiamo arroganza, minacce e violenza verbale -si legge- Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Bertè, Rita Levi di Montalcini, sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che, dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile), hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti.

Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della Partita del cuore. La Nazionale Italiana Cantanti, non ha mai fatto discriminazioni, di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo e followers.

C’è solo una cosa nella quale non è mai scesa a compromessi: non possiamo accettare arroganza e minacce dai nostri ospiti. Non è la prima volta che qualcuno cerca pubblicità (e followers….) distorcendo, sfruttando e manipolando 40 anni di storia”.

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