Una notizia pubblicata sulla rivista Nature Medicine sottolinea delle ricerche condotte dal dottor David Furman della Stanford University in California sull’importanza salutare del caffè nel contrastare i processi infiammatori nell’organismo come malattie cardiache, ictus ed infezioni.
Già in passato uno studio sul New England Journal of Medicine condotto da ricercatori del National Cancer Institute presso i National Institutes of Health, aveva evidenziato che il consumo abituale di caffè riduce il rischio di morte a causa di patologie metaboliche.
E’ stata così definita una bevanda che allunga la vita grazie ai suoi effetti benefici emersi da un monitoraggio di anziani dai 60 anni in su. Ha origine nello Yemen intorno all’anno 1000 e l’Italia è un paese di grandi consumatori, se si pensa che in media ogni persona ne consuma circa 2 chili all’anno.
Può avere effetti benefici sull’organismo se bevuta in quantità giuste ( da 2 a 4 tazzine al giorno) per la presenza di biomolecole antiossidanti presenti in quantità superiori a quelli nel vino rosso e nel tè verde.
L’OMS ha definito il caffè come un “componente della dieta non-nutritivo” anche se in realtà sia i chicchi sia la bevanda contengono nutrienti e varie sostanza biologicamente attive.
Quindi può fungere da aperitivo o da digestivo. Una tazza di caffè contiene anche vitamine e minerali come Vitamina del gruppo B, Fosforo, Calcio, Ferro, Magnensio, Potassio e Manganese.
Le biomolecole antiossidanti, i “ Flavonoidi,” contrastando i radicali liberi, favoriscono la prevenzione dei tumori legati all’invecchiamento delle cellule.
Il caffè fa bene al fegato, può avere un effetto protettivo diminuendo i casi di cirrosi. Studi Italiani e Americani condotti da ricercatori del Centro per la Cura delle Cefalee di Parma e da quelli della Università John Hopkins di Baltimora, dimostrano che il caffè ha un ruolo importante nella prevenzione dell’emicrania e combatte il mal di testa.
E’ da tener sempre presente che comunque ci sono alcune particolari condizioni fisiologiche, laddove il consumo di caffè è sconsigliato o deve essere molto limitato, in particolar modo per quelle persone che già presentano delle patologie importanti.
A cura della dottoressa Patrizia Zinno
Foto della Galleria Di Renato Aiello
Articolo pubblicato il: 22 Gennaio 2018 16:22