Il 22enne di Caivano sarebbe stato ucciso dal clan come punizione per essersi impossessato di una borsa contenente droga, armi e denaro.
Si chiude il cerchio sull’omicidio di Antonio Natale, il pusher ribelle di Caivano (Napoli) ucciso il 4 ottobre 2021 dal clan di cui faceva parte perché colpevole di essersi impossessato di una borsa contenente droga, armi e denaro.
I carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, al termine di indagini coordinate dalla Dda di Napoli, hanno notificato tre arresti in carcere a tre persone già detenute ritenute appartenenti al commando che attirò in un tranello e poi assassinò Natale con tre colpi di pistola al torace e alla testa.
Tutto avvenne di ritorno da una giornata di shopping a Napoli. Natale venne assassinato in auto e il suo cadavere, esposto all’intemperie, venne trovato dopo due settimane in un fondo agricolo. Il mandante di questo feroce omicidio è ritenuto Domenico Bervicato, facente parte dell’omonimo gruppo malavitoso del Parco Verde, che in carcere ha rilasciato dichiarazioni parziali, lacunose e fuorvianti circa l’accaduto.