Il Presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis, nella serata di ieri, è stato scelto dal sindaco di Bari Decaro come nuovo proprietario del Bari.
Forse anche il Bari o la Bari come dicono nel capoluogo pugliese, potrà risorgere dalle sue ceneri. Così come è successo al Napoli, Aurelio De Laurentiis si lancia in una nuova sfida e sempre al timone di una squadra del Sud, di una grande città come Bari, da troppo tempo ai margini del calcio italiano che conta.
Strategie sbagliate, investimenti non produttivi, mancanza di prospettiva: anche il Bari è caduto nel solito errore ed è fallito.
Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha valutato le molte offerte arrivate ed ha scelto Aurelio De Laurentiis. C’era un gruppo indonesiano con grandi capitali, Lotito, già presidente di Lazio e Salernitana ed altri imprenditori. Il sindaco ha scelto De Laurentiis per il progetto, per la capacità imprenditoriale e, aggiungiamo, per ciò che ha costruito a Napoli.
Quando non hai sponsor alle spalle, l’unica soluzione è avere un progetto lungimirante, una strategia che non passi per la pancia dei tifosi ma per le idee nel lungo periodo.
“Io gioco solo per vincere e in tre anni voglio riportare il Bari in Serie A”: queste le parole del neo presidente della Ssc Bari. Oltre alla prima squadra che punterà a vincere il campionato, saranno formate otto formazioni giovanili, e nel settore femminile confluirà la Pink Bari. All’opera esperti marketing napoletani per assicurare al nuovo Bari una degna cornice di sponsor e pubblico. Pronti 3 milioni per il club che ripartirà dal campionato di serie D.
Il sindaco Decaro ha così parlato in conferenza stampa:
“Ho scelto lui perché ha mostrato passione e competenza. Ha preso un impegno serio. De Laurentiis ha messo per iscritto che il Bari non sarà un club satellite del Napoli. Vuole creare un polo del Sud Italia e riportare il Bari in A, poi dovrà scegliere tra i due club se non cambiamo le regole sulle multiproprietà. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato. Ringrazio Canonico per il suo tentativo di disputare la serie C col titolo sportivo del Bisceglie. Scelta che mi aveva comunicato in anticipo. Ringrazio gli otto imprenditori locali. Il mio compito è finito. Adesso posso tornare a fare il tifoso. La domanda della società indonesiana? Abbiamo cercato su internet, sembrava forte dal punto di vista economico ma la documentazione era carente. Non c’erano nè progetto sportivo, nè business plan. Preziosi? Anche lui aveva presentato pochi documenti ma è anche vero che con lui ci avevo parlato solo ieri. Lotito? Il fatto che abbia la Salernitana in B ha influito”.
L’idea di un “polo del Sud” in grado di contrastare l’ormai strapotere del calcio settentrionale è intrigante ed allo stesso tempo sacrosanta: dal Lecce al Catania, passando per Bari ed Avellino e senza tralasciare il Palermo che non riesce a mantenersi stabilmente nella massima serie, la squadre del Nord, Juventus in primis, sfruttano le difficoltà delle squadre del Sud per fagocitare tifosi ed interesse. Gli appassionati meridionali vorrebbero tifare per la propria terra e per le proprie città mentre sono costretti a simpatizzare per le solite squadre settentrionali per mancanza oggettiva delle squadre di calcio.
Ben venga che il Sud e Bari abbiano imprenditori come De Laurentiis capaci di rilanciare le sorti di una terra umiliata e ridotta al rango di clientela per troppi decenni.
Dal Napoli al Bari: la riscossa del Sud, calcisticamente parlando, può partire da De Laurentiis.