Vincere per mettere da parte le scorie di Marassi. E’ l’unica soluzione possibile per lasciarsi alle spalle una sconfitta che ha fatto tanto rumore. Forse più di quanto si potesse immaginare. Carlo Ancelotti, però, ha sulle spalle un bagaglio di esperienza tale da non farsi condizionare da un ambiente diviso tra le vedove del Sarrismo e chi è pronto a portare avanti la contestazione ad oltranza contro il presidente De Laurentiis. Che, dal canto suo, nella querelle con il Comune, di certo non contribuisce a mantenere più sereno l’ambiente.
Ma anche in questo caso, il tecnico partenopeo ha avuto a che fare con situazioni all’apparenza più complicate e saprà venirne fuori a modo suo. Senza lasciarsi condizionare da un momento negativo. E dalle critiche che gli sono piovute addosso dopo il 3-0 subito dalla Sampdoria. Magari da chi accusava Sarri di essere poco avvezzo al turnover e poi ne ha fatto la colpa maggiore ad Ancelotti. Incongruenze dettate dal troppo amore e dalla mancanza di qualcosa che forse troppo facilmente trova sfogo nella critica cieca nei confronti di un allenatore che al suo arrivo ha detto di aver scelto Napoli per volersi relazionare con una passione e un modo di vivere il calcio diversi. Mai provati prima. E’ stato accontentato come e quando neanche lui credeva, in effetti.
Davanti per la propria strada, che è quella del turnover. Di quei cambi che devono servire a non far stancare i cosiddetti titolarissimi. Anzi, che li spazzano via del tutto. Come riporta ‘Il Mattino’, infatti, anche alla ripresa dopo la sosta, Ancelotti valuterà lo stato fisico dei 14 nazionali azzurri in giro per il mondo e manderà in campo chi riterrà più in condizione. Tenendo ben presente sia l’esordio con la Stella Rossa in Champions, sia il cammino in campionato fino alla prossima pausa di ottobre. E di certo uno degli allenatori più vincenti della storia di questo sport, non si farà fermare da un passo falso.
Articolo pubblicato il: 6 Settembre 2018 17:48