Malissimo il Calcio Napoli nella terza uscita stagionale. Squadra senza anima, distratta in difesa, molle a centrocampo e senza idee in attacco.
Peggio non si poteva fare, questa è la prima considerazione che viene in mente. Ancelotti vuole tenere tutti sull’attenti e vuole dimostrare che nessuno è intoccabile e che tutti avranno spezio: solo questo spiega la scelta di Diawara e Verdi al posto di Hamsik e Callejon. In panchina, all’inizio della partita siedevano Hamsik, Mertens e Callejon: una follia se pensiamo agli anni passati.
Primo tempo
Ancelotti schiera Ospina in porta; Albiol e Koulibaly centrali con Mario Rui e Hysaj sulle corsie laterali; Zielinsky, Diawara ed Allan a centrocampo; Verdi Milik ed Insigne in attacco.
Nemmeno il tempo di prendere le misure all’avversario che Defrel all’11’ porta in vantaggio la Sampdoria con una azione di contropiede e con un gran destro da fuori area. Difesa disattenta, lontana anni luce dalla linea alta e omogenea dello scorso anno; molto più vicina alla difesa di Benitez che a quella di Sarri.
Reazione del Calcio Napoli?
Nulla. Si cercano le corsie laterali ma nessuno mette al centro palloni pericolosi; a centrocampo Diawara fa fare a Saponara tutto ciò che non faceva da due anni mentre Zielinsky sembra non essere entrato in campo.
In attacco Insigne è addirittura irritante: senza grinta e potenza mentre Verdi sembra spaesato e si fa notare solo per due cambi di gioco. Milik fa quel che può: si crea due occasioni che non sortiscono, però, nessun effetto. L’unico a tirare la carretta ed a dare l’anima in campo è Allan, ancora una volta il migliore in campo per gli azzurri insieme ad Ounas subentrato a Verdi nella ripresa.
Il Calcio Napoli cerca di giocare… e la Sampdoria raddoppia: ancora molle la difesa che lascia Quagliarella libero di stoppare in area e di servire il liberissimo Defrel che, anche grazie ad una deviazione di Albiol, insacca il 2-0. Siamo al 32’.
Ed il Napoli?
Snaturato, senza il palleggio breve, con la ricerca delle fasce laterali, con giocatori più portati alla giocata singola che a quella collettiva, si perde nella ricerca di un nuovo equilibrio tattico che non solo non arriva ma che mostra solo limiti e nessuna nota positiva.
Nella ripresa Ancelotti continua nelle sue scelte a dir poco “strane” togliendo dal campo Insigne e Verdi per Ounas e Mertens. Talvolta sembra un 4-4-2; talvolta un 4-2-3-1.
Alla fine, comunque, non solo non si capisce quale sia il modulo ma viene fuori, ben presto, un notevole nervosismo: Koulibaly impazzisce e lascia spesso la linea difensiva per cercare chissà quali anticipi; Hysaj e Mario Rui sembrano voler spaccare il mondo fino a quando non arrivano alla trequarti avversaria mostrando tutti i limiti in fase offensiva; Rog (subentrato a Diawara) si fa notare solo per un cartellino giallo mentre Mertens si divora due buone occasioni.
L’unico con Allan che si salva è Ounas: il piccoletto fa ammattire la fascia sinistra blucerchiata con la sua rapidità e mette in mezzo cross decenti mal digeriti dal un Napoli confuso.
Alla fine, nonostante i velleitari tentativi di riaprire la partita, è Quagliarella con un colpo di tacco al volo di pregevolissima fattura a chiudere definitivamente la gara al 75’.
Napoli sconfitto meritatamente, senza gioco nè anima; senza collegamento tra reparti i quali, singolarmenti sono sembrati: disattenta la difesa (6 gol in 3 partite è uno schiaffo mortificante) con un portiere che in due partite ancora deve fare una parata; centrocampo ( a parte Allan) irriconoscibile e confuso; attacco asfittico ed a tratti indolente.
Insomma, di questa partita non si può salvare nulla tranne Allan ed Ounas.
C’è molto da lavorare per Ancelotti e queste partita, si spera, devono servire come esperienza per evitare bruttissime figure e far perdere fiducia ai ragazzi. I 5 cartellini gialli dimostrano quanto confusa e nervosa sia stata la partita degli azzurri.
Ora c’è la sosta, poi al San Paolo arriva la Fiorentina.