Il presidente del Calcio Napoli ha presentato in conferenza stampa il ritiro a Dimaro Folgarida che si terrà dal 10 al 30 luglio. Ma ha anche parlato di mercato e del futuro con Sarri: “Ci incontreremo la prossima settimana”.
Il Napoli andrà in ritiro a Dimaro Folgarida, in Trentino, dal 10 al 30 luglio. Lo ha annunciato il club in una conferenza stampa. “È l’ottavo anno – ha spiegato il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis – che andiamo in Trentino, c’è un’amicizia consolidata che ci auguriamo vada avanti e dal prossimo ottobre potremo trattare per un nuovo accordo per i prossimi cinque anni”. De Laurentiis ha spiegato anche che per il futuro c’è un progetto che riguarda la Cina: “Abbiamo un piede – ha detto – anche in Cina, dove ci stanno costruendo un albergo a 12 piani e cinque stelle e uno stadio da 12.000 posti. Se ci dovesse essere in futuro possibilità inizieremo il ritiro in Cina e poi ci sposteremo in Trentino. Perché prima dell’inizio della stagione devi recuperare i cicli dei giocatori, i soldi sono importanti ma lo sport ne risente. Noi ragioniamo da industriali ma rimanere in Europa resta fondamentale”.
Ma la conferenza è stata anche un’occasione per toccare altri argomenti. Come il futuro di Maurizio Sarri. “L’ho scelto io, contro il parere di tutti, i tifosi mi misero i manifesti chiamandomi cretino. Qui ha fatto bene, mi auguro resti, ma anche a lui questi 3 anni gli sono stati utili per fare un salto di qualità sull’esperienza. Ho un appuntamento la settimana prossima con lui – ha spiegato De Laurentiis – ora deve preparare la partita fuori casa. Ci siamo dati appuntamento per la prossima settimana. Ma non preoccupatevi, sono sereno”.
De Laurentiis e Sarri si incontreranno la prossima settimana
“Le cose importanti le decide la società, non gli altri. Se un produttore fa davvero il produttore è più importante del regista, ci sono registi importanti che hanno voluto fare di testa loro e hanno fatto flop. Il Napoli con me è da 9 anni in Europa – ha aggiunto – e non è vero che gli allenatori se ne siano andati perché non andavano d’accordo con me. Mazzarri doveva rimanere due anni ed io l’ho trattenuto per quattro. Benitez aveva un contratto per solo una stagione ed io ho esercitato l’opzione. E con loro siamo arrivati anche secondi e siamo stati ai vertici, perché tutte le pedine sono importanti”.
All’ordine del giorno anche il calciomercato per costruire la squadra che sarà e continuare a lottare al vertice. “Io mi auguro che il Napoli possa fare sempre meglio, ma questo non dipende da chi costa di più sul mercato. Non si risolvono così i problemi. Lo abbiamo dimostrato prendendo chi giocava meno, come Callejon che a Madrid non giocava, venne qui e il primo anno superò i 20 gol. Noi – ha ricordato il patron – vincevamo anche prima con giocatori di minor livello, stipendi più bassi di un terzo e forse anche di un quarto. E siamo arrivati secondi con Mazzarri. Ora ho detto che arriverà una punta da 20 gol ma questo non significa che partirà uno tra Insigne, Mertens e Callejon. Verificheremo se potrà fare venti gol anche qui a Napoli, ma è una prima punta, non un esterno”. De Laurentis ha poi reagito con una battuta alle voci di mercato che parlano della possibile partenza dei big come Jorginho, Callejon, Mertens e Hamsik: “Incasseremmo un miliardo – ha detto ridendo – il progetto Napoli continuerà, alla grande”.
Lo scudetto sfumato
Ma De Laurentiis ha anche parlato dello scudetto sfumato. “La distanza dalla Juventus è di 6 punti, mantenendola anche all’ultima giornata, se ci sono stati rubati 8 punti devo dichiarare che lo scudetto era del Napoli e ce l’hanno levato. Non applicando il Var e con qualche discutibile comportamento arbitrale. Ce li hanno tolti o no i punti? O non si dice per paura? Il problema dell’Italia è anche il silenzio”.
E in merito al progetto delle seconde squadre, che andra’ in vigore dalla prossima stagione è stato categorico. “A me non sta bene una squadra in serie C, ma una seconda squadra dove possono giocare pure gli esuberi della prima. Ma un conto è farli giocare in serie B, un altro in serie C, che è meno allenante e pure mortificante, lì si gioca a calci, si rischiano infortuni”.