Il pari di ieri contro il Milan, con la vittoria della Juventus contro la Sampdoria, mette la parola fine al sogno scudetto del Calcio Napoli. Anzi, forse il carburante nella testa e nelle gambe era finito gia’ da qualche settimana.
Il sogno scudetto del Calcio Napoli si e’ forse interrotto ieri. Respinto come quel pallone calciato da Milik contro la mano di Donnarumma. Ma la verita’ e’ che, per quanto piaccia identificare sempre un momento in cui tutto comincia e tutto finisce, la benzina nel motore azzurro e’ terminata da tempo. Dal punto di vista fisico e mentale, forse, volendo davvero identificare un frame di questa stagione, potremmo trovarne due. Il gol di Dybala contro la Lazio al 92esimo e la sconfitta, solo poche ore dopo, degli azzurri in casa con la Roma.
Li’ si e’ accesa la spia rossa. Li’ il carburante ha cominciato a finire. E, purtroppo, dopo una corsa che, in realta’ dura da 3 anni, ovvero da quando Maurizio Sarri ha sostituito Rafa Benitez sulla panchina del Calcio Napoli, le verita’ sono due. Che le risorse sono poche e di quelle poche, a essere spremute sono sempre le stesse. La prima e’ un monito alla societa’, che avrebbe dovuto non diciamo rinforzare la compagine partenopea all’altezza della Juventus, sarebbe impensabile. Ma, di certo, negli ultimi anni, nel momento del bisogno, non lasciare incompleta la rosa. Come accaduto nell’ultima sessione di calciomercato. Passata a rincorrere Verdi prima e Politano poi, per poi ritrovarsi con Machach.
Calcio Napoli, le due verita’ sulla rincorsa scudetto fallita
La seconda, invece, arriva a Maurizio Sarri. L’allenatore toscano sta segnando un’epoca calcistica e i tifosi di oggi racconteranno il suo Calcio Napoli a quelli di domani, ma ha i suoi limiti. Che poi, paradossalmente, si rispecchiano nelle sue virtu’. Si’ perche’ i motivi che rendono la squadra cosi’ bella da vedere, capace di giocare a memoria, sono gli stessi che gli impediscono di fidarsi delle cosiddette seconde linee. Lo si e’ visto ieri, quando il giocatore piu’ in forma del Napoli e’ rimasto in panchina. Quel Milik che e’ andato da solo piu’ vicino al gol di tutto l’attacco partenopeo. Lui uno come Howedes, assente da mesi, e che difficilmente avra’ sostenuto un lungo periodo di allenamenti con la squadra, non lo avrebbe mai mandato in campo con tanta leggerezza.
Adesso c’e’ l’Udinese, mercoledi’ sera, prima dello scontro che di diretto sembra avere ormai poco o nulla. Una partita mai come le altre, ma non per i motivi che i tifosi del Calcio Napoli avrebbero voluto. Difficile immaginare come possa andare a finire, ma la sensazione e’ che la Juventus scendera’ in campo per dimostrare di essere la piu’ forte, per chiudere ogni discorso. Qualora ce ne fosse ancora bisogno.