Il Calcio Napoli perde 1-2 in casa contro i bergamaschi, ma e’ una sconfitta ampiamente preventivabile. Gli azzurri hanno gia’ scelto da tempo l’obiettivo stagionale.
Vincere dovrebbe aiutare a vincere, ma andatelo a dire al Calcio Napoli. La sconfitta di ieri subita contro l’Atalanta e’ solo una ulteriore dimostrazione di come la compagine partenopea abbia, molto semplicemente, scelto l’obiettivo di questa annata. L’unico obiettivo di questa annata. Attenzione, nessuno scende in campo per perdere. E men che meno lo hanno fatto Hamsik e compagni. Pero’ non era la squadra di sempre. Non c’era la testa di sempre.
Ecco, e se a mancare e’ la testa, chiunque puo’ perdere contro un qualsiasi avversario. Figuriamoci una squadra come il Calcio Napoli, che da sempre basa il suo gioco su meccanismi perfetti (o che devono essere sempre tali). E allora se tutto cio’ non parte dall’organo principale del nostro corpo, tutto puo’ accadere. Come in Champions League contro lo Shakhtar Donetsk. Nella partita che ha deciso il cammino degli azzurri in Europa. E forse anche come nella gara degli ottavi di Tim Cup contro un’Udinese cui sarebbe bastato solo un po’ di coraggio in piu’.
Le scelte di Sarri, poi, avvalorano, forse anche inconsciamente, tutto cio’. Sia nei titolari, con le assenze in contemporanea di Reina, Albiol, Allan, Jorginho, Mertens e Insigne. Che nei cambi. Perche’ se e’ vero che sono entrati dalla panchina i due attaccanti, appare strano che nel tentativo di provare a ribaltare un risultato, escano Callejon e Hamsik invece di Ounas e Rog. Segnali di una stagione in cui il Calcio Napoli ha messo tutte le uova in un paniere. Ha giocato tutto cio’ che aveva su un unico colore. Anzi, sull’unico tricolore. La scelta per qualcuno esprime provincialismo, per altri solo saggezza. Ma il giudizio finale sul suo valore potra’ essere dato solo il 20 maggio.