Lunedi’ Pepe Reina ha effettuato le visite mediche con il Milan. Ultimo atto prima dell’ufficialita’ dell’addio al Calcio Napoli. Ma forse la tempistica non e’ delle migliori.
Pepe Reina saluta e va. Ovviamente non subito, ma a fine stagione. Tra due mesi e poco piu’. Tanti quanti ne dovranno passare ancora prima della fine del campionato. Un torneo che in una settimana il Calcio Napoli si e’ visto scivolare dalle mani come mai avrebbe creduto. Dopo quel solo punto ottenuto tra Roma e Inter, a fronte del bottino pieno messo in cassaforte dalla Juventus. I bianconeri adesso sono avanti di un punto. E domani sera potrebbero portarsi a un abissale +4. Si badi bene, nulla e’ finito. C’e’ ancora lo scontro diretto da disputare. E i bianconeri dovrebbero poi vincerle tutte per ottenere il settimo tricolore di fila.
Ma e’ indubbio dire che non sia proprio uno dei momenti piu’ felici della stagione e, piu’ ad ampio raggio, della gestione Sarri al Calcio Napoli. Ecco perche’ appare quantomeno strana, inopportuna, la tempistica con cui si e’ scelto di formalizzare il passaggio di Reina in rossonero. Certo, approfittare della trasferta in terra meneghina contro l’Inter per effettuare le visite mediche e’ stato anche un buon modo per risparmiare un biglietto del treno o dell’aereo. Di questi tempi, non si sa mai. Ma e’ pur vero che, forse, il tutto si sarebbe potuto fare con maggiore silenzio.
Tutti sapevano che Reina sarebbe rimasto un giorno in piu’ a Milano e tutti che avrebbe effettuato le visite mediche. E in una settimana che potrebbe portare il Napoli da +2 a -4 non e’ cio’ che ci si attenderebbe da chi si e’ sempre professato come napoletano d’adozione. Il “leader maximo” dello spogliatoio azzurro che lascia nel bel mezzo della tempesta. Anche qui, ci teniamo a esser chiari. La scelta e’ piu’ che condivisibile. Il Calcio Napoli non aveva intenzione di proporre allo spagnolo un contratto pluriennale, che, invece, il Milan ha messo sul piatto (3 mln di euro l’anno per due stagioni con opzione per la terza). E a 35 anni sono opportunita’ che non vanno sprecate. In fondo Reina aveva scelto di restare anche a fronte della corte del Psg la scorsa estate. Ma e’ la tempistica che proprio non ci trova d’accordo.
Quel modo di voler sbattere in faccia ai napoletani il suo “mi dispiace, ma vado via”. E farlo proprio nella settimana che forse ha risvegliato tutti dal sogno del terzo scudetto. Ecco, da uno come lui ci saremmo aspettati qualcosa di diverso. Nessuno mette in dubbio la sua professionalita’ e il suo amore per Napoli e il Calcio Napoli. Forse, ecco, avrebbe dovuto tenerlo presente lui per primo un po’ di piu’. Ma, forse, sono solo inutili residui di un calcio che non c’e’ piu’. Pillole di nostalgia che proprio oggi, giorno in cui ci lascia Luigi Necco, contribuiscono a fare piu’ male.