Il Calcio Napoli esce sconfitto dalla sfida di Rotterdam contro il Feyenoord, condizionato, come lo stesso Sarri ha confermato, dalle notizie che arrivavano dall’Ucraina. Lì dove lo Shakhtar Donetsk batteva in scioltezza (pure troppa, a onor del vero) la corazzata del Manchester City. Le due gare sono terminate con lo stesso risultato: un 2-1, inutile il gol di Zielinski, che ha consentito al Feyenoord di ottenere i primi punti nel girone e al club di Fonseca di andare a braccetto con quello di Guardiola agli ottavi di Champions League. Ovviamente con ambizioni diverse.
Ambizioni, ecco la parola del giorno in casa del Calcio Napoli. Sarri e i suoi hanno la necessità di dover ritrovare le loro. Anzi, la verità è che la cosa più importante di cui parlare nelle stanze di Castelvolturno, sarà proprio capire quali saranno quelle del club azzurro da qui a fine campionato. A dispetto di quella che è stata la peggior settimana di questa stagione, e senza dubbio non una delle migliori del tecnico toscano sulla panchina partenopea, il campionato presenta la sfida alla Fiorentina e, nello stesso turno, Juventus-Inter. Con la nuova capolista che andrà a Torino a difendere un primato che, in caso di risultato in favore dei bianconeri, potrebbe tornare all’ombra del Vesuvio. Ammesso che, e nulla va dato per scontato, il Napoli abbia ragione dei viola.
Per farlo, sarà necessario ritrovare lo spirito che ha contraddistinto la prima parte di un’annata meravigliosa fino a qualche giorno fa. Che deve tornare tale. Sarri, in conferenza stampa, ha detto che il problema non è fisico, ma tecnico. Che i suoi ragazzi continuano a correre come e più di prima.
In città, lo sconforto per l’eliminazione è stato metabolizzato in fretta. Un po’ perché in pochi credevano alle parole di Guardiola, un po’ perché il campionato è il reale obiettivo di una piazza che vuole tornare a fregiarsi di quel tricolore sul petto. “Alla Champions non abbiamo mai creduto, al campionato sì”. E’ ciò che si ascolta stamattina entrando in un bar o fermandosi alla fermata di una metro o un pullman. “Ieri abbiamo perso perché non contava nulla. Domenica dobbiamo tornare primi”. Ecco, forse il dubbio resta proprio in quest’ottica. La prestazione scialba di ieri è dovuta davvero alle notizie che provenivano dall’Ucraina? Oppure la sconfitta è solo l’apice di un momento negativo che va avanti da qualche settimana e che ha trovato riscontro anche nella gara di venerdì contro la Juventus?
Per avere una prima risposta non ci vorrà molto. Domenica alle 15 al San Paolo arriverà la Fiorentina dei ragazzi terribili di Pioli. Simeone e soprattutto Chiesa, obiettivo mai dimenticato di Aurelio De Laurentiis, non sono da sottovalutare. E, forse, sono proprio il test che ci voleva.
Articolo pubblicato il: 7 Dicembre 2017 9:59