Calcio Napoli: la difesa azzurra (un solo gol subito in cinque partite) ha garantito la vittoria della sesta Coppa Italia. Ospina, Meret, Maksimovic e Koulibaly grandi protagonisti.
Di fondamentale importanza nella vittoria della sesta Coppa Italia da parte del Calcio Napoli, capace di surclassare la favorita Juventus e di vincere meritatamente ai rigori il trofeo tricolore si è rivelato il contributo di tutta la difesa. Grande merito va a Rino Gattuso, che fin dal suo arrivo ha considerato una priorità il rafforzamento della fase difensiva (diventata con Ancelotti terra di conquista).
La retroguardia è stata determinante per la conquista della Coppa Italia: un solo gol subito in cinque partite. E se il 2-0 contro il Perugia appariva scontato, le gare con Lazio, Inter e Juventus non lo erano affatto (col solo Eriksen capace di segnare un gol agli azzurri).
A giganteggiare in queste ultime partite di Coppa Italia sono stati certamente i due portieri (David Ospina e Alex Meret) e la coppia di difensori centrali (ovvero Kalidou Koulibaly e Nicola Maksimovic). Quattro calciatori diversi, quattro storie diverse.
David Ospina
Preferito a Meret per la capacità di far ripartire l’azione con i piedi, il portiere colombiano ha vissuto il suo momento più brutto quando consegnò palla a Immobile nella sciagurata partita con la Lazio in Campionato.
Da allora, però, è arrivato il riscatto dell’estremo difensore sudamericano, impeccabile in campionato e in Coppa Italia contro Perugia (rigore parato a Iemmello), Lazio e, soprattutto, Inter. La serata del 13 giugno, quella della sfida di ritorno delle semifinali (nonché prima partita post-lockdown) era cominciata nel peggiore dei modi: incertezza su angolo di Eriksen e gol nerazzurro. Da lì in poi, Ospina sarà grande protagonista con parate importantissime (su Candreva, Lukaku e, soprattutto, sullo stesso Eriksen a pochi minuti dalla fine).
Dal suo destro è anche partito il rilancio che ha scatenato la qualità della coppia Insigne-Mertens per il gol che è valso la finalissima. Atto conclusivo che Ospina ha però saltato a causa di un cartellino giallo per perdita di tempo. Una beffa per il colombiano, a cui va però gran parte del merito della conquista della Coppa Italia.
Alex Meret
Durante il lockdown, si era parlato molto di una sua cessione a causa della “rivalità” con Ospina. Gattuso gli preferisce il colombiano per la capacità di giocare con i piedi, ma Alex Meret, come sempre freddissimo, sta provando a migliorare in questo fondamentale e dunque non si è perso d’animo. Il cartellino giallo rimediato dal sudamericano contro l’Inter gli ha spalancato le porte della finale contro la Juventus. Da grande portiere, Alex ha risposto presente al solo vero tiro in porta dei bianconeri firmato Cristiano Ronaldo.
Il suo self-control è poi esploso in occasione dei tiri dal dischetto, quando ha parato il penalty di Dybala e indirizzato quindi la Coppa sulla strada di Napoli. Come detto anche dal presidente De Laurentiis, ogni ombra è scacciata via: Meret resterà in azzurro ancora a lungo. Magari con l’obiettivo di disputare Euro 2021 con la Nazionale.
Nikola Maksimovic
La più bella certezza emersa dalle due partite contro Inter e Juventus. Sempre in anticipo sugli attaccanti avversari e pronto a far ripartire l’azione, il difensore serbo ha dimostrato di non essere da meno dei “big” Manolas e Koulibaly. Una sicurezza emersa anche quando ha trafitto di potenza il grande Buffon dagli undici metri (rigore fondamentale perché arrivato dopo il primo gol bianconero firmato Bonucci).
Niente male per Maksimovic, che oltre alla conquista della Coppa Italia si è anche preso una piccola rivincita nei confronti di Maurizio Sarri (che lo aveva utilizzato pochissimo fino a spedirlo in prestito allo Spartak Mosca): ora si attende il rinnovo del contratto da parte di De Laurentiis.
Kalidou Koulibaly
E poi c’è lui, K2, uno dei difensori più forti del mondo che quest’anno ha commesso parecchi errori. Il senegalese era irriconoscibile nella prima parte di campionato, fino allo strappo contro il Parma che lo ha messo a lungo in infermeria.
Al rientro col Lecce, altri errori, coi tifosi che a quel punto si facevano una domanda molto semplice: dov’è finito il gigante per cui De Laurentiis ha rifiutato offerte faraoniche? Ma il buon Kalidou non è tipo da farsi abbattere tanto facilmente, e dopo il lockdown ha offerto due prestazioni alla sua maniera contro Inter e Juventus, fatte di sostanza e strapotere fisico contro gli attaccanti avversari. In particolare, contro la Juve si è rivisto il Koulibaly versione Champions League.
La sua foto con la Coppa Italia tra le braccia ha fatto il giro dei social e i tifosi ora si chiedono se Kalidou (ormai 29enne) resterà fino a fine carriera all’ombra del Vesuvio o preferirà ripartire altrove.
Rigorosamente all’estero, perché il suo legame con la città di Napoli è ormai solidissimo.