Solo una impresa destinata agli annali era destinato a compiere il Calcio Napoli in trasferta contro la Juventus. Nei precedenti incontri nello Juventus stadium, solo sconfitte per gli azzurri nonostante alcune belle prestazioni o gol subiti nei minuti finali.
C’è anche Higuain contro: l’ex idolo del San Paolo ha sempre castigato i suoi ex compagni con gol decisivi.
C’è una Juventus che in casa è stata battuta pochissime volte e che da 8 partite non subiva gol tra le mura amiche.
C’è una juventus che è abituata a vincere da sei anni e che con quattro punti di vantaggio vuole il settimo scudetto consecutivo soprattutto dopo l’eliminazione amarissima in Champions League.
Di contro il Calcio Napoli, quello del bel gioco, quello che domina gli avversari, quello che da 29 trasferte non perde (l’ultima sconfitta era stata proprio a Torino).
Juventus (4-3-3): Buffon; Howedes, Benatia, Chiellini, Asamoah; Khedira, Pjanic, Matuidi; D. Costa, Higuain, Dybala
Per Sarri nessuna novità: dentro Mertens e fuori Milik per poi subentrare ad inizio partita.
4-3-3: Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.
Inizia la partita ed il Calcio Napoli cerca da subito di imporre il proprio gioco. Dopo 3 minuti Chiellini è costretto a lasciare il campo per un infortunio.
Giocano bene gli uomini di Sarri senza lasciare spazi ai bianconeri: grande pressing su tutti i giocatori, addirittura, in alcuni casi sono in tre o quattro ad aggredire i portatori di palla di Allegri.
Dybala ed Higuain, non solo non incidono ma qusi sembrano non essere in campo.
È la partita dei nervi! Si gioca su un filo sottilissimo di attenzione. Qualsiasi pallone sbagliato può essere fatale.
Nel primo tempo la Juventus si fa notare solo per un calcio di punizione di Pijanic che, deviato, colpisce il palo a Reina battuto. È l’unico squillo della Juventus in tutta la partita.
Il Calcio Napoli gioca, non perde palloni, non fa giocare l’avversario, cerca inserimenti degli esterni ma, soprattutto, non perde nessun pallone.
Anche il secondo tempo si gioca sugli stessi ritmi e sulle stesse attenzioni: la Juventus conta sulla sua tenuta difensiva mentre il Calcio Napoli continua col suo gioco fatto di palleggio e che tanto ha destato meraviglia e applausi in tutta Europa.
Ma il pallone non entra: ci tenta Insigne, più volte, ma Buffon riesce sempre a deviare.
Allegri cerca di dare una scossa lasciando Dybala in panchina nel secondo tempo e mandando in campo Cuadrado. Verso la fine della partita dentro anche Mandzukic per Douglas Costa.
Sarri opera i soliti cambi : Milik per Mertens, Zielinsky per Hamsik e Rog per Allan. Come a dire: “se devo vincere, voglio farlo alla mia maniera”.
E così all’89’, mentre tutti, ormai, si aspettano lo 0-0, su un calcio d’angolo, vedi Koulibaly librarsi in aria come sospinto da qualcosa di non umano, lo vedi colpire di testa in mezzo all’area con una potenza che racchiude tutta la voglia di un gruppo che si è giurato fedeltà dal primo giorno del ritiro. Lo vedi saltare e ti chiedi: “ma è possibile?”, lo vedi colpire e già ti trema la voce. Ma quando si gonfia la rete della porta di Buffon, nell’urlo dei calciatori del Napoli e di tutta la sua tifoseria, ci sono 30 anni di sofferenze, c’è il colpo di Davide contro Golia, c’è una impresa che ha il sapore della leggenda.
Ed il Napoli è a solo un punto dalla Juventus con i bianconeri che dovranno andare incasa dell’Inter ed in casa della Roma.
Purtroppo non dipende solo dal Napoli: se la Juve avrà la forza di vincerle tutte, allora sarà ancora campione. Ma il vento è dalla parte del Napoli e degli uomini di Sarri attesi a Capodichino dal solito bagno di folla tipico di queste imprese leggendarie.
Abbiamo un sogno nel cuore…
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