La calvizie è un problema che ossessiona un’alta percentuale di uomini e donne. L’idea di perdere i capelli, per un uomo, è un incubo. E’ stato calcolato, che 8 italiani su 10 sono disposti a tutto pur di prevenire la caduta e che in certi casi arrivano a spendere oltre 600 euro l’anno per risolvere o quanto meno tamponare il problema.
Sono stati fatti molti progressi nella ricerca e di recente è stata sperimentata una nuova terapia: PRP, plasma ricco di piastrine. Nella medicina rigenerativa o in dermatologia, l’utilizzo di PRP, plasma ricco di piastrine, è una pratica ormai consolidata a livello internazionale, cresciuta considerevolmente nel trattamento della chirurgia estetica.
E’ importante sapere, per coloro che intendono sottoporsi a PRP, di riferirsi sempre a centri specializzati e autorizzati a questo trattamento, che in alcuni regioni italiane necessita di un via libera da parte di un centro trasfusionale ospedaliero.
In caso di calvizie in fase avanzata, la terapia ha scarsi risultati poiché i bulbi sono ormai già in fase di atrofia. Altre ricerche prevedono l’utilizzo combinato di fattori di crescita ricavati da batteri al fianco della PRP o sulla tecnica di iniezione del plasma arricchito di piastrine nel cuoio capelluto attraverso la pelle utilizzando degli aghi (elettroporazione).
La crescita, caduta e ricrescita dei capelli è un ciclo che si ripete circa 20 volte durante l’esistenza di un individuo. In certe persone, in particolar modo di genere femminile, la durata di ogni ciclo può raggiungere i 6 anni. Una piccola percentuale di persone presentano una perdita di capelli sintomatica che si verifica a causa di:
Questi motivi possono causare dei punti calvi sulla testa, ma temporanei che possono essere eliminati ed i capelli si ristabiliranno da soli. Ricordiamo che Il numero di capelli caduti è più che normale, fino a 100 pezzi al giorno.
Sulla testa di una persona cresce fino a 150.000 capelli, e una perdita così piccola non è terribile, perché al posto di quelli caduti, crescono subito i nuovi. Ahimè circa il 95% di tutte le persone che invece soffrono di una quantità insufficiente di peli sulla testa si parla di Alopecia androgenetica.
L’alopecia androgenetica è conosciuta come calvizie ed è la tipologia di perdita di capelli più diffusa che interessa oltre il 70% degli uomini. Questa problematica ha due cause: andro cioè gli ormoni androgeni maschili e genetica cioè predisposizione ereditaria ed è caratterizzata da una lento rimpicciolimento dei follicoli piliferi sul cuoio capelluto e di conseguenza la produzione di capelli sottili, corti e depigmentati. Esistono varie forme di Alopecia, si va da forme leggere con il solo arretramento della linea frontale, fino ad un’alopecia più grave, quella della mancanza di capelli in un’area molto ampia.
La problematica della calvizie non deriva dal numero di capelli che cadono ma dal fatto che molti di essi vengono sostituti da capelli più corti e sottili, che danno luogo a scoperture del cuoio capelluto, diradamento. E’ fondamentale prima di andare incontro ad una completa atrofia del bulbo pilifero di intervenire ed affrontare una visita specialistica.
Esiste anche una Alopecia da invecchiamento che inizia dopo i 50 anni di età con un diradamento che coinvolge tutta la capigliatura e non a zone glabre. Un’analisi su Jama Dermatology ha mostrato che la maggior parte delle persone colpite da alopecia percepiscono il loro disturbo come fortemente invalidante e manifestano sintomi di ansia o depressione specialmente nelle donne diventa spesso un trauma psicologico. Intanto i trattamenti contro la calvizie stanno facendo passi avanti, ricerca e studi per cercare continuamente soluzioni, rimedi e cure opportune.
“Sappiamo che nell’alopecia androgenetica c’è una compromissione dell’attività delle cellule germinali da cui origina il bulbo, che rappresentano una sorta di “sala regia” per la formazione del capello – spiega Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano. “Le nuove ricerche scientifiche che coinvolgono trattamenti all’avanguardia sono rivolte a queste cellule germinali. Queste sono cellule della matrice, che via via che si riproducono, spingono verso l’alto quelle nate in precedenza”.
Durante la risalita le cellule elaborano nel loro interno la cheratina andando incontro al “processo di cheratinizzazione” divenendo in questo modo progressivamente più rigide. Subito al di sopra delle cellule delle matrice sono presenti alcuni melanociti che hanno il compito di “colorare le cellule” grazie alla melanina, che diventeranno la “corteccia” del capello.
Articolo pubblicato il: 22 Marzo 2018 11:50