Medjugorje: la procura di Santa Maria Capua Vetere sta indagando sui possibili affari della Camorra nella località Mariana.
L’allarme era stato lanciato dall’inviato di Papa Francesco, l’arcivescovo polacco Henrik Hoser, durante una messa celebrata nella cappellina dell’aeroporto Chopin di Varsavia: a Medjugorje ci sono mafie napoletane in cerca di profitti, in quello che rappresenta “un altro posto dove c’è una lotta sempre più agguerrita tra il bene e il male”. Ma, come riporta “Il Mattino”, sui possibili affari della Camorra a Medjugorje sta indagando anche la Procura di Santa Maria Capua Vetere. Tra le migliaia di donne che ogni settimana si recano in Bosnia per devozione alla Vergine Maria, ci sarebbero infatti le mogli di boss ergastolani dell’area vesuviana, ma anche vedove di Camorra dei quartieri a est di Napoli, le quali periodicamente partono con le comitive di Madonna dell’Arco. Molte di esse, da quanto sta emergendo in questi giorni, si mescolano tra i pellegrini per passare inosservate, ma lo scopo di questi loro viaggi non è certamente la preghiera. Queste donne andrebbero lì dove i clan avrebbero interessi molto radicati, col preciso scopo di controllare che gli affari vadano “come devono andare”: il “giro” di affari riguarderebbe le agenzie di viaggio e gli hotel di Medjugorje, qualche ristorante e perfino negozi di souvenir per i pellegrini, intestati, secondo i pm, ai prestanome della Camorra, per quella che sarebbe l’ennesima occasione di business.