Gli imprenditori sono accusati di aver favorito i clan Contini e Sarno: sequestrata, tra le altre, la discoteca che ha ospitato la festa d’addio di Pepe Reina.
Arrestati i fratelli Esposito, cui sono state sequestrate alcune attività ricettive, tra cui la discoteca di Coroglio Club Partenopeo, in cui la scorsa settimana il portiere del Calcio Napoli, Pepe Reina, aveva organizzato una festa per l’addio ai compagni di squadra, prima del suo trasferimento al Milan. I tre imprenditori finiscono dunque ancora nel mirino della magistratura, a meno di un anno da una precedente ordinanza cautelare, poi annullata in sede di Riesame.
Come riporta “Il Mattino”, Gabriele, Giuseppe e Francesco Esposito hanno rapporti familiari con esponenti della famiglia Sarno-Palazzo di piazza Mercato, e legami d’amicizia col boss del Vasto-Arenaccia Ettore Bosti (che sta scontando vent’anni di reclusione).
I loro nomi vengono associati anche ad alcuni calciatori del Napoli (tutti estranei a questa indagine) ma anche vip come Lele Mora (estraneo all’inchiesta in corso), o a personaggi ritenuti leader nel campo della commercializzazione dei giocattoli (centrale nel provvedimento adottato poche ore fa il rapporto con il presidente del Genoa Enrico Preziosi, che non è indagato), oltre ad essere riconducibili ad un centro scommesse in piazza Mercato.
I fratelli Esposito sono accusati di intestazione fittizia di beni con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan Contini a Napoli e il clan Sarno in provincia. Importanti nell’inchiesta sono state le accuse di un pentito del clan Mazzarella, Salvatore Maggio, che – a partire dallo scorso agosto – ha parlato delle attività dei tre fratelli imprenditori, come anche le dichiarazioni di dipendenti ed ex dipendenti del club partenopeo.
I fratelli Esposito “frequentavano assiduamente i calciatori del Napoli”
Ai domiciliari Teresa Esposito e Carmela Russo, mentre tutte le attività dei fratelli Esposito vengono passate al setaccio dagli inquirenti. Decisivo il lavoro degli uomini della Dia coordinati dai pm anticamorra Ida Teresi, Francesco De Falco ed Enrica Parascandolo, che hanno verificato eventuali relazioni pericolose tra gli imprenditori ritenuti al soldo della camorra ed ipotesi di combine calcistiche: ipotesi scartata dagli stessi investigatori.
Ma in questo filone sono emersi contatti con alcuni calciatori: nel 2013, al suo arrivo a Napoli, Higuain trascorse una giornata in una barca messagli a disposizione dai fratelli Esposito (ma era ovviamente inconsapevole dei presunti contatti con la camorra dei tre imprenditori) e da Paolo Cannavaro.
“I fratelli Esposito – spiegano ancora gli investigatori – grazie al loro elevato tenore di vita, frequentavano assiduamente calciatori della squadra del Napoli, nonché soggetti legati alla criminalità organizzata, con i quali non solo condividevano il tempo libero organizzando scommesse su partite di calcio, viaggi e serate nei più noti locali di Napoli venendo in contatto anche con gente del mondo dello spettacolo, ma dalla cui amicizia traevano anche benefici”.