Dalle prime ore del mattino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli e personale del Centro Operativo DIA di Napoli stanno eseguendo 24 misure cautelari, emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, a carico di altrettanti affiliati al gruppo camorristico denominato “abbasc Miano”, costola del clan Lo Russo, operante nei quartieri cittadini di Miano, Marianella, Piscinola e Don Guanella.
Agli arrestati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e usura. Gli investigatori hanno focalizzato l’attenzione sulle giovani leve del clan che, dopo gli arresti e i pentimenti di esponenti di vertice del clan Lo Russo, hanno assunto il controllo della zona.
Come riportato da “Il Mattino”, l’assenza dei vertici aveva indotto alcune “seconde leve” del vecchio clan dei “Capitoni” a tentare la conquista della leadership criminale nel quartiere. Ci avevano provato in un primo momento i Cifrone, subito però scalzati da un “cartello” criminale composto da giovani e giovanissimi pronti a tutto, tanto da compiere anche agguati e raid sanguinari e arrivando persino a dar fuoco ad un’abitazione nella quale vivevano alcuni familiari dei Cifrone.
In questo contesto si è consumato anche il primo delitto di Camorra a Napoli del 2020, ovvero l’uccisione del 44enne pluripregiudicato Stefano Bocchetti in un circolo ricreativo di via Valente (sempre nel quartiere Miano).
Articolo pubblicato il: 7 Febbraio 2020 9:54