Nella giornata di ieri c’è stato un blitz delle forze dell’ordine contro la Camorra infiltrata nel Veneto, con il quale Guardia di Finanza e Polizia (coordinate dalla Dda di Venezia) hanno tra l’altro eseguito 50 arresti e un sequestro preventivo di beni per 10 milioni di euro.
Come riporta “Internapoli”, gli indagati erano membri di una strutturata associazione a delinquere di stampo mafioso (ormai smantellata dagli arresti), che dal piccolo centro di Eraclea da molti anni aveva esteso la sua influenza criminale nell’est del Veneto, avvalendosi della sua forza di intimidazione per commettere molteplici delitti di ogni genere, tra cui usura, estorsione, riciclaggio e auto riciclaggio, traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione.
Le indagini hanno consentito di evidenziare come l’organizzazione risulti costituita già alla fine degli anni ’90 dal 53enne Luciano Donadio (nativo di Giugliano in Campania), dal 60enne Raffaele Buonanno (nato a San Cipriano D’Aversa domiciliato ad Eraclea e a Casal di Principe, imparentato tramite la moglie con esponenti di vertice dei clan Bianco e di Francesco Bidognetti, detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”) e dal 57enne Antonio Buonanno (nato a San Cipriano D’Aversa e residente a Casal di Principe).
Una quota dei profitti dell’attività criminale era inoltre destinata a sostenere i carcerati di alcune delle storiche famiglie mafiose di Casal di Principe appartenenti al clan dei Casalesi, interlocutore obbligato di tutte le organizzazione territoriali che si trovavano ad operare in Veneto.
Articolo pubblicato il: 20 Febbraio 2019 17:19